25 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il 3 settembre

"Giustizia per Nadia": dal web una petizione contro la scarcerazione di Mazzega

Dopo il sindaco di Dignano, Riccardo Zuccolo, che ha preso carta e penna per rivolgersi al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per esprimere tutto il proprio disappunto e quello di un’intera comunità alla decisione di concedere gli arresti domiciliari al 36enne, ora la protesta arriva 'dal basso'

DIGNANO - Prima la protesta dei detenuti, poi la lettera del sindaco di Dignano, Riccardo Zuccolo, al Capo dello Stato, ora la petizione popolare. Dal web, arriva infatti un accorato appello: «Giustizia per Nadia uccisa dall'uomo che diceva di amarla». Un’istanza che fa a tutti una richiesta breve, ma che va dritta al punto: «Raccogliamo firme perché il ragazzo che l'ha uccisa non rimanga ai domiciliari a Muzzana, a casa dei suoi, ma rimanga in carcere perché è morta una ragazza».

Lanciata lunedì 3 settembre in una manciata di ore ha già raccolto più di 40 firme
Perché è sentire comune che qualcosa non funziona. La petizione non avrà alcun peso 'pratico', non farà rimanere Mazzega in carcere, ma rappresenta un segnale, un modo per far sentire la voce del ‘popolo’. E’ un modo semplice e veloce (come solo il web sa essere), per manifestare la contrarietà verso una decisione la cui logica sfugge (tranne forse che al giudice che l'ha presa e agli avvocati difensori).

Francesco Mazzega ha assassinato Nadia Orlando e ha confessato
Per lui dovrebbe esserci solo il carcere e invece, se non fosse (altra assurdità tutta all’italiana) per la mancanza del braccialetto elettronico, sarebbe già a casa dei genitori, a Muzzana. Risolta la questione, meramente tecnica, a settimane, le porte del carcere di Pordenone, dove si trova dopo essere stato trasferito da Udine e causa della protesta dei detenuti, si apriranno e lui attenderà il processo dai domiciliari, così ha deciso il Tribunale del riesame di Trieste

La lettera del sindaco a Mattarella
Intanto, nei giorni scorsi, anche il sindaco di Dignano, Riccardo Zuccolo, ha preso carta e penna per rivolgersi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’ha fatto per esprimere tutto il proprio disappunto e quello di un’intera comunità alla decisione di concedere gli arresti domiciliari a Mazzega.