19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
mantenimento fino all'indipendenza economica

Studentessa pordenonese fuoricorso chiede al padre il mantenimento, i giudici le danno ragione

Il Tribunale di Pordenone aveva stabilito che lʼuomo provvedesse agli obblighi assunti con il divorzio dalla madre. Ricorso alla Corte d'appello di Trieste dopo la richiesta della figlia di corrisponderle 2.500 euro al mese il padre dovrà versarne 350

PORDENONE - La Corte d'Appello di Trieste ha obbligato il padre di una ventiseienne pordenonese a corrispondere un assegno mensile di 350 euro alla figlia, fuoricorso all'Università. La ragazza si era dapprima rivolta ai giudici per ottenere il mantenimento dall'uomo, separato dalla madre, che a causa del suo ritardo negli studi le aveva 'stretto i rubinetti finanziari' riducendole la 'paghetta' a 20 euro alla settimana oltre a spese mediche, carburante, abbigliamento e affini. La giovane lo aveva quindi citato in giudizio al Tribunale di Pordenone per chiedere al genitore di provvedere al suo mantenimento, ordinario e straordinario, secondo gli obblighi assunti durante il divorzio; la richiesta era di 2.500 euro al mese, comprensivi di 400 euro per lo svago e mille euro all'anno per le vacanze. Esprimendo parere favorevole alla studentessa, il Tribunale di Pordenone aveva stabilito un assegno in suo favore di 500 euro al mese. Il padre, che aveva tagliato i viveri alla figlia a fronte del suo ritardo negli studi, ha presentato ricorso alla Corte d'Appello di Trieste, spiegando di provvedere già al mantenimento della figlia, con lui convivente. Nuovamente ragione è stata data alla ventiseienne sostenendo che il padre ha l'obbligo di mantenere il figlio che non è riuscito a conquistarsi l'indipendenza economica e quindi dovrà così corrisponderle una quota 'ridotta' (rispetto a quella assegnata precedentemente dal Tribunale di Pordenone) pari a un assegno mensile di 350 euro.