19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
cultura, arti e scienze

Ciriani, troppo politicizzato l'Ecomuseo delle Dolomiti Friulane

Pur riconoscendo la validità delle iniziative capillarmente diffuse sul territorio della Pedemontana pordenonese e proposte dall'ente al consigliere regionale di FdI e AN non tornano i conti rispetto ad alcune scelte operate recentemente dal consiglio direttivo, in particolare il nuovo Comitato tecnico scientifico

PORDENONE - Interrogazione del Consigliere regionale Luca Ciriani (FdI e AN) che chiede alla Giunta chiarimenti in merito all'eccessiva politicizzazione dell'Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane 'Lis Aganis', ente nato su impulso dell'iniziativa comunitaria Leader nell'agosto del 2014 che, a oggi, conta 56 soci fra 22 Comuni, quattro Istituti comprensivi (Caneva, Maniago, Montereale Valcellina e Travesio), il Bacino Imbrifero montano del Livenza, due Consorzi Pro loco (Pro loco Cellina-Meduna e Arcometa, Consorzio Pro loco dello Spilimberghese) e ventisette associazioni culturali. Ventinove sono invece le cellule tematiche inserite nei percorsi ecomuseali acqua, sassi e mestieri.

Pur riconoscendo la validità delle iniziative capillarmente diffuse sul territorio della Pedemontana pordenonese e proposte dall'ente presieduto dal sindaco di Tramonti di Sotto, Giampaolo Bidoli, al consigliere regionale di FdI e AN non tornano i conti rispetto ad alcune scelte operate recentemente dal consiglio direttivo.
Nel mirino di Ciriani finisce in particolare il nuovo Comitato tecnico scientifico, organo, come da statuto dell'Ente, formato da tre membri individuati tra personalità di spicco nel mondo della cultura, delle arti e delle scienze, chiamato a fornire supporto tecnico nell'elaborazione dei progetto e delle attività dell'Associazione in accordo con il coordinatore.

«Se è vero che, stando a quanto prevede l'articolo 1 dello statuto del 'Lis Aganis', l'associazione è apolitica, aconfessionale e non ha scopo di lucro - spiega Ciriani - mi chiedo per quale ragione dallo scorso 24 luglio siano stati nominati quali componenti del nuovo Comitato tecnico scientifico ben due esponenti del Partito democratico, addirittura il segretario provinciale e la segreteria sezionale ed ex sindaco di Pinzano al Tagliamento».
«Possibile che fra le tante realtà socie dell'Ente non si sia riuscito a trovare qualcun altro degno di ricoprire questo ruolo?» si chiede il consigliere regionale pordenonese.
«Senza entrare nel merito delle competenze di chi è stato nominato, è lampante come l'Ecomuseo della Pedemontana pordenonese sia divenuto oggi l'espressione di una precisa parte politica, perdendo la propria indipendenza storico-scientifica e, a maggior ragione, contravvenendo alle regole statutarie».
«Considerato che già nel corso del 2014 Aldo Colonello, Laurea honoris causa in Scienze della formazione primaria, lamentava la presenza di troppi politici e troppo pochi rappresentanti dei associazioni socie dell'Ente, diventando quasi una lunga mano di un'amministrazione o di una compagine politica», ricorda il rappresentante in Consiglio regionale di FdI e An.
«Invito la Giunta regionale a intervenire per riequilibrare le posizioni ed evitare in futuro queste incresciose e strumentali occupazioni di posizione che poco rispettano la mission degli istituti come nel caso specifico».