19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
L'interveto

Comelli: «Chi ha contrastato i voucher facendoli abolire, evidentemente, non ha mai lavorato»

L'ex presidente del Consorzio Colli Orientali sottolinea come da questa vicenda siano i produttori di vino ad esserne usciti penalizzati. E se la prende con chi ha abusato di questi strumenti di lavoro temporaneo

FVG - «Quando le cose vengono fatte bene, con ragionevolezza, si trova sempre qualche ignorante che si mette di traverso e vanifica il tutto. Nella fattispecie, chi ha contrastato i voucher fino a farli abolire, evidentemente, non ha mai lavorato. Pazzesco!». Pierluigi Comelli, ha un diavolo per capello. E si scaglia con forza contro quanti hanno voluto cancellare i voucher («così si favorisce nuovamente il lavoro nero»), la cui introduzione è ascrivibile a un emendamento presentato dall’allora senatore friulano, Francesco Moro, leghista, proprio su sollecitazione di Comelli, che all’epoca era presidente del Consorzio Colli Orientali, e del parlamentare Manlio Collavini.

«Da questa vicenda – insiste Comelli – i produttori di vino escono decisamente penalizzati. Senza i voucher e con la necessità di assumere lavoratori per fare fronte alla vendemmia si trovano costretti ad adempimenti legali, fiscali e amministrativi come fossero aziende con 50 dipendenti. Questo significa una serie di costi in più che giocoforza poi potrebbero ricadere sul fatturato delle stesse aziende agricole».
Comelli ricorda anche che molti suoi colleghi produttori lamentano il fatto che quest’anno, proprio a causa dell’abolizione dei voucher, si è verificata una drastica riduzione dell’offerta di mano d’opera. «Le assunzioni a tempo determinato per la vendemmia – aggiunge – hanno molti meno appeal dei voucher. Peer cui molti potenziali lavoratori occasionali, come ad esempio i pensionati, sono stati dissuasi dall’offrire la propria disponibilità. Insomma, la situazione per il nostro comparto è nettamente peggiorata».

L’ex presidente del Consorzio Colli Orientali se la prende poi con chi non ha rispettato le regole sui voucher. «Chi? Sicuramente non noi abitanti del Friuli Venezia Giulia. E’ inutile nascondersi dietro un dito e non dire che se le regole fossero state rispettate anche al Sud oggi non saremmo qui a parlare di queste cose. Ed è anche doveroso ricordare che l’abolizione dei voucher ha fatto rinascere il lavoro nero. Dove? Non certo nel comparto vitivinicolo, perché chi venisse trovato ad assumere lavoratori stagionali a nero pagherebbe gravissime e giuste conseguenze. Ma non credo che lo stesso accada nell’ambito dei lavori domestici, come ad esempio le baby sitter. Ripeto, chi ha voluto abolire i voucher evidentemente non conosce il mondo del lavoro e probabilmente non ha mai lavorato».