24 aprile 2024
Aggiornato 09:30
L'intervento

Cgil Fvg: «Ius soli passo indispensabile verso l'integrazione»

Iodice: «Chi si oppone alla legge fa solo demagogia». In Fvg interessati quasi 20.000 minori: 4 mila già nelle condizioni per richiedere la cittadinanza italiana, più altri 15.000 bambini che potranno beneficiare della legge una volta compiuti i 12 anni

FVG - «L’approvazione della legge sullo Ius soli sarebbe un sicuro rafforzamento del processo di integrazione delle persone che risiedono stabilmente e regolarmente nel nostro Paese e nella nostra regione». Ad affermarlo è Emanuele Iodice, responsabile delle politiche per l’immigrazione della segreteria regionale della Cgil Friuli Venezia Giulia, ricordando che, con l’approvazione della legge, sarebbero circa 4.000 in regione i minori stranieri già nelle condizioni per richiedere la cittadinanza italiana prima del compimento dei 18 anni, più altri 15.000 bambini che frequentano regolarmente le nostre scuole, che potranno beneficiare della legge una volta compiuti i 12 anni.

Preoccupato dai ritardi nell’iter parlamentare della legge, Iodice invita tutte le forze politiche, e in particolare i parlamentari eletti in regione, a «sostenere con i fatti e non soltanto a parole l’obiettivo di favorire l’integrazione per rafforzare la coesione sociale e una convivenza positiva tra italiani e stranieri». L’approvazione di una legge «che aiuti le persone a sentirsi pienamente cittadini di questo Paese», secondo il rappresentante della Cgil, sarebbe «un segnale forte contro l’involuzione del processo di integrazione e di coesione sociale e «un argine al crescente rischio di emarginazione e discriminazione».

«Solo seguendo il principio stessi diritti e stessi doveri per tutti – prosegue Iodice – si può costruire una società più giusta, coesa e più sicura per tutti. Questo è il giusto messaggio da lanciare ai 5 milioni di stranieri che vivono stabilmente in Italia e che contribuiscono, con il loro lavoro, le loro tasse e i loro contributi, alla crescita economia e sociale di questo Paese, nella consapevolezza che il fenomeno dell’immigrazione non è certo passeggero e che sono pertanto indispensabili politiche capaci di rafforzare la coesione e il senso di appartenenza alla nostra comunità. Ecco perché abbiamo bisogno sia di una riforma della cittadinanza, sia di una nuova legislazione sull’immigrazione all’altezza dei tempi difficili che stiamo vivendo. Chi si oppone a tutto questo per fare demagogia e strumentalizzare le questioni legate all’immigrazione – conclude Iodice – non difetta soltanto di umanità e senso di accoglienza, ma anche della razionalità necessaria per affrontare i veri problemi che attraversano la nostra società, a partire dalle questioni sociali e del lavoro».