29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Verso il 2018

Cecotti pronto a prendere per mano gli autonomisti Fvg

L'ex presidente ha riferito di poter correre a patto di essere sostenuto da forze che non si riconoscono nel centrodestra e nel centrosinistra. Che è uno dei caposaldi del 'Patto di Ialmicco', sottoscritto alcune settimane fa

FVG - Non è ancora un sì definitivo, ma pochissimo ci manca. Insomma, la «disponibilità di massima» a correre come candidato-governatore che l’ex sindaco di Udine ed ex presidente della giunta regionale, Sergio Cecotti, ha dato agli autonomisti del 'Patto di Ialmicco' nel corso di un vertice tenutosi la scorsa settimana è molto, molto di più di un «vedremo». Cecotti non soltanto si è detto disponibile a fare il candidato presidente, ma ha pure fornito alcune precondizioni politiche. Ha riferito cioè di poter correre a patto di essere sostenuto da forze che non si riconoscono nel centrodestra e nel centrosinistra. Che è uno dei caposaldi del 'Patto di Ialmicco', sottoscritto alcune settimane fa dai 'Manovai per autonomie', il gruppo che sta tentando la mediazione tra tutte le anime autonomiste, dal 'Patto per l’Autonomia', il gruppo più istituzionale essendo composto da numerosi sindaci e amministratori locali e da 'Patrie furlane', che allunga le radici al gruppo di leghisti che nel 2005 fu epurato dall’allora segretario regionale del Carroccio, Marco Pottino, e che pure annovera diverse presenze negli enti locali.

Cecotti ha spiegato che centrodestra e centrosinistra che hanno governato nell’ultimo decennio il Fvg, sono due facce della stessa medaglia. Ha pure fatto capire, per meglio precisare una sua dichiarazione che aveva scosso i dem, che non si candiderebbe in alternativa al Pd e a Serracchiani, ma proprio in alternativa a quello che ritiene il disfacimento del Partito democratico. Dunque, la sua sarebbe una scelta in netta discontinuità rispetto al recente passato.

E per correre, come è stato sottolineato nello stesso incontro, è necessario creare consenso attraverso gruppi di sostegno composti dai cosiddetti blocchi sociali come le categorie, partendo da un’analisi serrata sulle due 'incompiute': la riforma sanitaria e quella degli enti locali. Cecotti, per sciogliere le ultime riserve, sollecita la creazione di quella massa critica in grado di avere le potenzialità per correre in maniera credibile, convinta e non come mera testimonianza elettorale, ma per puntare alla vittoria. Walter Tomada, uno dei leader del 'Patto per l’Autonomia', dichiara soddisfatto che il «dado è quasi tratto. L’importante è che nelle prossime settimane si cominci a capire che non ci sono soltanto i tre poli, centrodestra, centrosinistra e pentastellati, ma che ci siamo anche noi, che abbiamo come primo obiettivo di creare una massa critica che abbia come punto di partenza la difesa dell’autonomia e della specialità».