29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
L'incontro

Bob Martin: la Regione chiede 30 giorni all'azienda per cercare soluzioni

Cgil e Cisl, nel confermare lo sciopero fino a domenica prossima e il presidio davanti allo stabilimento di via Sant’Osvaldo, si dichiarano «disponibili a discutere tutte le soluzioni che, scongiurando la chiusura immediata, possano favorire uno sbocco positivo della crisi»

UDINE - La Regione ha chiesto 30 giorni di tempo per scongiurare la chiusura definitiva della Bob Martin, l'azienda di Sant'Osvaldo di Udine di proprietà del gruppo inglese che la scorsa settimana ha annunciato la chiusura dello stabilimento dove produce mangimi per animali domestici e il consguente licenziamento dei 72 dipendenti. A Trieste si è tenuto un incontro interlocutorio tra il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, l'assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, le organizzazioni sindacali, le Rsu unitarie dell'azienda e, per la proprietà, i rappresentanti datoriali dell'Associazione piccole e medie industrie di Udine. Cgil e Cisl, nel confermare lo sciopero fino a domenica prossima e il presidio davanti allo stabilimento di via Sant’Osvaldo, si dichiarano «disponibili a discutere tutte le soluzioni che, scongiurando la chiusura immediata, possano favorire uno sbocco positivo della crisi».

Chiesto un mese di tempo
Bolzonello e Panariti hanno chiesto che l'azienda rinvii di un mese l'avvio della procedura di chiusura per consentire alla Regione di esplorare soluzioni alternative. Vicepresidente e assessore hanno anche incontrato una delegazione di lavoratori che manifestava davanti alla sede della Regione in via Trento, esibendo cartelli e striscioni contro la chiusura. La Regione si è impegnata a verificare la possibilità di ipotesi alternative alla chiusura che consentano la prosecuzione dell'attività. Il tempo richiesto servirà ad esplorare e approfondire, ad esempio, la disponibilità di altri imprenditori ad acquisire l'azienda o la possibilità di avviare una cooperativa di lavoratori.
In ogni caso, come ha assicurato Panariti, «la Regione è pronta a discutere ogni soluzione che possa consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali e non farà mancare il proprio supporto ai lavoratori». L'ipotesi di chiusura totale dell'azienda impedisce il ricorso alla solidarietà, attivabile solo nel caso in un cui venga mantenuto almeno il 40% dell'attività, ipotesi che per l'azienda, come riferito agli stessi esponenti della Giunta regionale nel corso dell'incontro di venerdì scorso, non è percorribile.

Si attende una risposta entro 24 ore
All'origine della decisione di chiudere lo stabilimento udinese, a meno di due anni dall'acquisizione dello stesso dal gruppo Nestlè, vi è una forte crisi finanziaria dell'inglese Bob Martin che conta complessivamente 700 dipendenti nei vari stabilimenti dislocati in Inghilterra ma anche in altri Paesi europei e in Sud Africa.
La Regione si è impegnata a un nuovo incontro con le parti sociali entro la fine della settimana in attesa dell'evolversi delle interlocuzioni con la proprietà che, entro 24 ore, tramite i rappresentanti datoriali dell'Api, dovrà far conoscere la propria disponibilità a procrastinare di un mese la cessazione dell'attività. In caso di risposta affermativa, la Regione sarà pronta ad accompagnare il tavolo delle trattative.