26 aprile 2024
Aggiornato 02:30
5a di campionato

Il Gallo canta e l'Udinese va ko: alla Dacia Arena finisce 3-2 per il Torino

Gli uomini di Delneri passano in svantaggio dopo 9 minuti con la complicità di Scuffet, il raddoppio del Toro nasce da un autogol di Hallfredsson. Jankto, subentrato al danese, si fa atterrare in area e guadagna un rigore.

UDINE – Andrea Belotti ovunque. Segna il gol del vantaggio, induce in errore la difesa nell’autogol bianconero e dà inizio all'azione del 3-2 finale. Fa impazzire Danilo e compagnia per tutta la gara e, affiancato da un ottimo Ljajic (autore del terzo gol granata), conduce il Torino alla sua la vittoria numero 3. Per l’Udinese, invece, è la quarta sconfitta in cinque partite. Soffre, ci crede, lotta fino al 95’. Ma dell’attenzione chiesta da Delneri nemmeno l’ombra: l’1-0 nasce da una papera di Scuffet, il secondo gol porta la firma di Hallfredsson. Troppi regali. Si salvano De Paul, Jankto, entrato nella ripresa al posto del danese, e Lasagna, autore del secondo gol bianconero. La bacchetta magica non c’è, ma qualcosa deve cambiare.  

In campo
Delneri rivede alcuni elementi, rispetto alla trasferta milanese, sia in difesa che a centrocampo. Sceglie Pezzella e inserisce Barak e Halfredsson dal primo minuto. Conferma, invece, la coppia d’attacco Maxi Lopez (unico ex della gara) – Lasagna. Mihajlovic schiera il consueto 4-2-3-1 con l’esordiente Lyanco affiancato da N’Koulou, Ansaldi (anche lui alla prima in maglia granata) e Molinaro. A centrocampo Baselli e Rincon. In avanti, dietro a Belotti, Ljajic, Iago Falque e Niang.

Il Gallo canta
Nove minuti. Ecco il tempo necessario a Belotti per scaldarsi nel freddo di Udine e battere Scuffet. Il gol del vantaggio granata nasce da un tiro dalla distanza di Ljajic. Il portiere bianconero non trattiene e regala palla all’attaccante che, da pochi metri, non può far altro che metterla in rete. Una papera da brividi, ma che contrariamente alle aspettative scuote la squadra. La reazione, infatti, è immediata. Solo tre minuti più tardi l’Udinese si avvicina al pareggio con Lasagna che colpisce di sinistro al volo la palla di De Paul: fuori di un metro. Spingono ancora gli uomini di Delneri. Forse stimolato dallo sguardo critico dell’ex tecnico, Maxi Lopez si avvicina al gol dopo una giocata spettacolare per liberarsi della marcatura al limite dell’area. Ma il suo destro è centrale e Sirigu respinge. Dopo venti minuti di buon gioco, arriva il clamoroso raddoppio del Torino per un altro errore dei bianconeri. Palla persa a centrocampo, il Gallo è sveglio più che mai, scende in area di rigore e dopo un primo tentativo di cross recupera il pallone mettendolo di nuovo al centro. La difesa è piazzata ma Hallfredsson arriva in corsa e devia involontariamente il pallone che inganna Scuffet. E’ il 2-0 per il Torino.

Undici guerrieri fino alla fine
Delneri boccia la difesa e comincia il secondo tempo con due cambi. Dentro Jankto per Hallfredsson, entra Angella per Danilo. Mossa azzeccata. Il giocatore ceco dopo appena un minuto si fa atterrare in area e si guadagna un calcio di rigore. De Paul calcia forte e alto alla destra di Sirigu e riapre la partita. Il Toro vaga in affanno e ritrova il guizzo solo qualche minuto più tardi con il solito Belotti: l’attaccante trasforma un cross in un'occasione da gol, facendo partire un destro al volo dal centro area. Scuffet, questa volta, si fa trovare pronto. Il 3-1, però, non sembra un risultato così utopico. La prima occasione per il Torino sfuma quando il numero 9 granata, solo davanti al difensore, sbaglia il passaggio a Ljajic, liberissimo sulla sinistra. Il giocatore serbo si prende la sua rivincita poco dopo, quando mette nuovamente in sicurezza il risultato, superando di destro Scuffet. Sono pochi i minuti di tranquillità per Mihajlovic perché poco dopo Lasagna fa il Belotti e mette la palla in rete (di petto e non di mano) dopo una serie di deviazioni al tiro di De Paul. A convalidare il gol del 3-2 è la Var, chiamata in causa dall’arbitro Rocchi. L’Udinese non vuole perdere per strada altri punti e continua a farsi avanti fino alla fine con spirito combattivo. Ali Adnan ci prova di sinistro, poi di nuovo Lasagna, ma il suo tiro è debole. Rocchi fischia la fine. I tifosi, severi nel primo tempo, salutano la Dacia Arena con una pioggia di applausi.