24 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Consulta d’Ambito per il Servizio Idrico Integrato ‘Centrale Friuli’

‘Le vie dell’acqua’: dalla ricerca sull’argomento, nasce anche una mostra

Nella mostra, allestita al Museo Etnografico fino a dicembre prossimo, il discorso espositivo si articola attraverso l’intreccio di diverse documentazioni, tra cui anche un documentario realizzato da Paolo Comuzzi

UDINE - Promuovere una ‘cultura dell’acqua’ valorizzando il sistema di opere idrauliche del territorio; sistema che, ogni giorno, fornisce un servizio indispensabile eppure ai più ancora ‘invisibile’. È l’obiettivo del progetto ‘Le vie dell’acqua. Architetture idrauliche nella bassa friulana - Fra acqua e terra’, una ricerca sugli aspetti storici, sociali e architettonici della gestione delle acque nella Bassa friulana, in particolare la zona di Lignano Sabbiadoro e del suo entroterra, effettuata dall’Università degli studi di Udine - Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società (responsabile scientifico del progetto è il professor Andrea Guaran, ricercatrice la dottoressa Sabrina Tonutti). Promosso dalla Cassa Edile di Mutualità e Assistenza della Provincia di Udine (Museo del Patrimonio Edile Cantîrs), il progetto è sostenuto dalla Consulta dell’Ambito Territoriale Ottimale (CATO) in collaborazione con il Museo Etnografico del Friuli (Civici Musei di Udine), dove sarà inaugurata sul tema una mostra, sabato 23 settembre alle 11.

Obiettivo
«Lo scopo è quello di valorizzare le attività, le opere, la storia e la funzione del sistema di gestione delle acque nella Bassa Friulana - spiega per Cato il direttore del Consorzio Bonifica Pianura Friulana, Massimo Canali -, spesso sconosciuto ai cittadini perché ‘mimetizzato’ sotto terra. Ci si accorge della sua presenza solo quando ci sono criticità, come allagamenti o, al contrario, mancanza di acqua». E in questo il Consorzio gioca un ruolo di enorme rilievo: «garantire salubrità, controllo e gestione del territorio è la mission che intendiamo comunicare anche ai non ai lavori, perché le opere dell’ente servono a tutti», ha osservato la presidente Rosanna Clocchiatti.

L’esposizione
Nella mostra, allestita al Museo Etnografico fino a dicembre prossimo, il discorso espositivo si articola attraverso l’intreccio di diverse documentazioni (testi, fotografie storiche e contemporanee, mappe storiche, disegni e progetti, documenti d’archivio, video-interviste, oggetti), tra cui anche un documentario sulle vie dell’acqua realizzato da Paolo Comuzzi – NIKAM. Si va dalla realizzazione delle opere di bonifica idraulica degli anni 30 del secolo scorso (canali, idrovore) alle opere del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione), costruite a seguito della creazione della città di Lignano a partire dagli anni 60 del secolo scorso. Inoltre si descrive come oggi vengono gestite le infrastrutture. Tra i personaggi storici della mostra si evidenzia il Prefetto Mori, che negli anni 30 bonificò l’Istria e la bassa friulana, la ‘piccola Olanda del Friuli’ (Lignano si trova sotto il livello del mare), strappandola alla malaria e e consegnandola alle attività agricole, con una Lignano turistica che diventa poi l’emblema di questa trasformazione.

Le notizie storico-economiche
In occasione dell’inaugurazione della mostra è prevista una prolusione dei ricercatori e gli studiosi coinvolti nel progetto, nonché dei rappresentanti degli enti che hanno collaborato all’iniziativa tra cui il Cafc, che ha messo a disposizione prezioso materiale documentario e fotografico custodito negli Archivi della società. Il Presidente, già sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, sottolinea «la dedizione svolta dal personale a cui è stato affidato il compito di selezionare e ordinare le notizie storico-economiche relativamente all'acquedotto di Latisana e Lignano, consentendo così la realizzazione dei pannelli che ricostruiscono la nascita e l'evoluzione di queste strutture. Il percorso educativo-pedagogico è molto utile per far avvicinare anche i non addetti ai lavori alla realtà idraulico-ingegneristica del territorio, al fine di informare la cittadinanza tramite immagini e testi di ricostruzione storica, in linea con la missione specifica assunta da Cafc».