25 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Parola di campione del mondo

Zoff difende Scuffet: «Gli errori capitano: deve reagire e andare avanti»

L'indimenticabile portiere della Nazionale commenta il momento no dell'Udinese, per molti legato alle prestazioni sottotono del portiere: «Simone è bravo, ha tutte le qualità per fare bene. Gli errori capitano, ma quando li fa un portiere pesano ancor di più»

UDINE – Dino Zoff è un monumento, un saggio, un maestro: «Scuffet deve reagire e andare avanti per la sua strada». Il suggerimento è semplice, il tono è quasi protettivo. Perché arriva da uno che conosce bene il peso di quella pressione. Non per niente è stato un grande campione del mondo. Sa cosa vuol dire sbagliare, cadere e rialzarsi. Dino Zoff tra i pali c’è stato a lungo, dalle sue mani sono passate vittorie e sconfitte. La sua pacatezza nel commentare il momento no dell'Udinese, per molti legato a prestazioni sottotono di Simone Scuffet, sembra rimettere tutto in ordine. Quello di mercoledì contro il Torino? «E’ stato solo un piccolo errore».

Dimenticare e ripartire
«Simone è bravo, ha tutte le qualità per fare bene. Gli errori capitano, ma quando li fa un portiere pesano ancor di più – spiega – L’importante è cancellare e andare avanti». Nella sua lunga esperienza da giocatore, anche Zoff ha passato un periodo difficile. Ed è stato proprio quando - tra il 1961 ed il 1963 -  ha fatto parte della squadra bianconera, prima di trasferirsi al Mantova. «Il presidente Bruseschi era disperato – ricorda – mi ha detto ‘Mi dispiace, tu sei bravo, ma qui sei in difficoltà, sono costretto a cederti’». L’ambiente conta, allora. «Pesa, certo. In casa si aspettano sempre di più da te – continua – Ma non bisogna creargli problemi, né fargli pesare troppo le cose che non vanno».

Che fatica fare il portiere
Consigli da dare al giovane portiere, primo bersaglio di questa non certo esaltante partenza dei bianconeri, non ne ha, «ma deve andare avanti, lavorare di più e non giustificarsi con i giornali». Il portiere è un ruolo difficile, fatto di tanti oneri e pochi onori. «E’ il più visibile ed è abituato alle critiche – conclude – L’inizio dell’Udinese non è stato dei più brillanti, ma non si può giustificare la cosa accentuando le responsabilità del portiere: non è giusto addossare tutte le colpe su di lui».