29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
SABATO 11 NOVEMBRE alle 18

"L'animale come immagine empatica", una conferenza a Pordenone

Analisi delle nuove forme di utilizzo degli animali in contesti ludici e terapeutici attraverso i contributi di Sabrina Tonutti, antropologa sociale e Francesco De Giorgio, biologo specializzato in cognizione animale. Ingresso gratuito

PORDENONE - «Gli animali irrompono nelle nostre vite costantemente, dall'uccello che vola sopra le nostre teste e che, per un istante, sembra fermarsi a guardarci, all'insetto che abita la nostra stessa casa, al gatto che attraversa improvvisamente la strada, al cinghiale che si muove lungo i confini tra città e zone boschive e che, a volte, questi confini li oltrepassa, alle nutrie che popolano rive e fossati... di esempi potremmo farne davvero tanti». Si chiama 'L'animale come immagine empatica' la conferenza sul tema che si svolgerà sabato 11 novembre alle 18 in Sala Torricella (ex tipografia Savio) a Pordenone. Al termine della conferenza sarà offerto un rinfresco vegan; l'ingresso è gratuito. Per informazioni: animalistifvg@gmail.com - http://www.comune.pordenone.it/it/citta/vivi/associazioni-online/associazioni/animalisti-fvg/lanimale-come-immagine-empatica

Conferenza sugli animali
Ciascuno è un monito che ci ricorda che anche noi siamo animali, e allora, anziché gioire di questi incontri-convivenze, innalziamo barriere sempre più alte, recinzioni e confini (fisici e mentali). Raramente pensiamo che siamo noi ad irrompere nelle loro vite, ad invaderle (la mia casa, la nostra città, le strade che noi attraversiamo, i campi che coltiviamo, i boschi per le nostre passeggiate). Agiamo da padroni dando per scontato ciò che - erroneamente - riteniamo nostro, esattamente come consideriamo nostre le loro carni e le 'prestazioni' che richiediamo loro. Assurdamente però ci piace immaginarci 'padroni magnanimi': coloro che nutrono simpatia, se non addirittura amicizia e affetto per (quasi) tutti gli animali. E così acquistiamo il cagnolino o il gatto per tenerci compagnia, o la tartarughina, il pesciolino, il criceto o l'uccellino, pensando di offrire ai nostri bambini compagnie per noi meno impegnative dal punto di vista della gestione. Allo stesso modo portiamo i figli a vedere gli animali dello zoo, del circo, o li iscriviamo ai corsi di equitazione.
Di recente - forse perché si fa un gran parlare di 'rispetto' e 'benessere' animale - qualcosa si è rotto in questo sistema. Qualche dubbio viene a galla. Non riusciamo più a sentirci così agevolmente 'padroni magnanimi'. Nulla di preoccupante però, nulla che non si possa 'aggiustare' con qualche trucco. Ed è così che il mercato dello sfruttamento animale ha scelto di adeguarsi alle nuove esigenze. Non si va più a equitazione, ora si frequentano centri di ippoterapia o specializzati in 'monta etica'; non si va più allo zoo, ora si visitano le fattorie didattiche, per non parlare delle passeggiate con gli asini o delle mostre - etiche - di animali vivi.
Le fiere ornitologico venatorie cambiano sembianze (ma non contenuto) e d'improvviso diventano occasioni per trasmettere 'amore' per gli animali e la natura; si arriva addirittura a scomodare termini come 'libertà' e 'convivenza'.

I relatori
Comuni, Pro Loco e parrocchie, sempre solerti nell'offrire svaghi e momenti di aggregazione per la cittadinanza, tra un piatto di costa e salsiccia o una più raffinata offerta slow food a km 0, si adoperano a portare a domicilio nei centri cittadini 'l'animale in carne, ossa ed empatia'.
L'antropologa Sabrina Tonutti affronterà, dal punto di vista sociale, le nuove forme di sfruttamento messe in atto per non disturbare la sensibilità del consumatore pur mantenendo le stesse strutture di abuso animale di sempre.
Il biologo Francesco De Giorgio parlerà dell'impatto che l'evolversi di questo fenomeno ha sull'animalità. Addestrare alla relazione? Educare all'empatia? Cosa perde l'animalità nello sviluppo di competenze, all'interno di attività ludiche e di relazioni d'aiuto assistite dagli animali.