18 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Conferenza programmatica di Autonomia Responsabile

Tondo stoppa Riccardi:" Il candidato non c'è ancora"

Titolo dell’appuntamento, “la Regione che reagisce”. Il programma prevedeva l’apertura della sessione plenaria alle 10 con la prolusione della segretaria regionale Giulia Manzan e la costituzione di 5 tavoli di lavoro

CORNO DI ROSAZZO - «Riccardi? No, non c’è ancora alcun candidato. Finchè a Roma Berlusconi e Salvini non si chiariscono, mi pare un inutile esercizio parlare di candidati in Friuli Venezia Giulia». Giudizio tranchant, quello di Renzo Tondo in versione padrone di casa per la Conferenza programmatica di Autonomia Responsabile in corso, oggi, all’Abbazia di Rosazzo. Titolo dell’appuntamento, «la Regione che reagisce». Il programma prevedeva l’apertura della sessione plenaria alle 10 con la prolusione della segretaria regionale Giulia Manzan e la costituzione di 5 tavoli di lavoro: sanità e sociale, economia e lavoro (con approfondimento ad hoc per la montagna), enti locali, immigrazione e sicurezza, turismo e cultura/sport.

Libera partecipazione
«Non ci sono stati inviti formali – aggiunge – chi voleva poteva partecipare». E tra i partecipanti spiccavano i nomi di Alessandro Colautti, sempre più distante da Alfano e sempre più deciso a correre per palazzo d’Aronco. C’erano anche l’ex assessore della Giunta Dipiazza, Paolo Rovis (pure di Alternativa popolare), l’ex consigliere regionale durante la Giunta Illy, Stefano Alunni Barbarossa, l’ex segretario regionale della Giunta Tondo, Giovanni Bellarosa, l’ex vicedirettore di Libero, Renato Farina, l’ex segretario regionale della Cisl, Giovanni Fania e altri ancora. All’incontro non erano presenti gli Udc Angelo Compagnon e il sindaco di Tricesimo, Paolo Urbani. Ma tra Autonomia responsabile e i centristi i rapporti in chiave elettorale sono molo di più che un semplice feeling.

Un posto a palazzo Madama?
Tondo non nasconde i costanti contatti sia con gli ex alfaniani sia con l’Udc. «Con Santarossa che è il referente regionale di Parisi e con Compagnon che dialoga con Fitto – insiste l’ex presidente della Giunta regionale – stiamo lavorando a un progetto molto interessante». Fuori onda significa che Tondo potrebbe diventare il trait d’union tra Fitto e Salvini. Ciò consentirebbe a Colautti e agli ex alfaniani di venire ‘perdonati’ dalla Lega per aver sostenuto il governo Renzi e il suo referendum costituzionale. Tondo potrebbe così rivendicare un posto a palazzo Madama e avere voce in capitolo anche nella candidatura regionale di Urbani. Di certo non vuole fare il candidato governatore. E di sicuro potrebbe fare di tutto affinché non lo diventi neppure Riccardi.