19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
L'iniziativa

Fusione di Comuni: nonostante i tanti insuccessi, la Regione ci riprova

La giunta ha dato il via al procedimento che porterà al referendum sulla costituzione del nuovo Comune di ‘Aquileia’ attraverso la fusione di Terzo di Aquileia e Aquileia

FVG – La Regione ci riprova. Nonostante gli insuccessi degli ultimi tentativi, la giunta ha dato il via al procedimento che porterà al referendum sulla costituzione del nuovo Comune di ‘Aquileia’ attraverso la fusione di Terzo di Aquileia e Aquileia.

Negli ultimi 10 anni i tentativi di aggregazione falliti sono stati 10 (8 solo nell’ultimo biennio), a dimostrazione che il ‘campanile’ ha ancora il suo peso nel territorio friulano. Dopo le esperienze positive di Rivignano-Teor e di Campolongo-Tapogliano nel 2007, hanno detto no alla fusione Faedis e Attimis, Valvasone, Arzene e San Martino (fusione poi andata in porto nel 2014 ma solo tra Valvasone e Arzene), Azzano e Pravisdomini, Codroipo e Camino, Monfalcone, Staranzano e Ronchi, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, Gemona e Montenars, Manzano e San Giovanni, Flaibano, Mereto e Sedegliano, Fiumicello e Villa Vicentina (in quest’ultimo caso il no è solo di Villa Vicentina e quindi spetterà alla Regione decidere se dare il via o meno al nuovo Comune).

Per quanto riguarda Aquileia e Terzo di Aquileia, gli elettori dei due Comuni saranno quindi chiamati ad esprimersi sulla fusione attraverso un referendum consultivo, il cui svolgimento presumibilmente si terrà nell'autunno del 2018, in linea con la richiesta dei sindaci dei due territori. Gli stessi primi cittadini hanno collocato nel 2019 l'anno di costituzione dell'eventuale nuovo Comune. A tal riguardo la giunta regionale ha inteso accogliere queste indicazioni, in quanto ciò permetterebbe ai due Comuni di pianificare la creazione dell'Ente con una tempistica idonea a consentire la riorganizzazione logistica e amministrativa del nuovo Comune.
«Attraverso la legge regionale - ha spiegato l'assessore Panontin - abbiamo creato le condizioni affinché questi processi di fusione siano agevolati, incentivandoli con strumenti finanziari e con gli accompagnamenti necessari. Spetterà adesso ai cittadini dei territori interessati esprimere il proprio parere».