20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
La mostra

Illegio chiude con 37 mila visitatori. Sgarbi: «E' l'impresa di due preti»

Per don Angelo e don Alessio «il borgo è diventato ormai un riferimento strategico per l’intera Carnia, centro di irradiazione di bello, di bene, di cose buone»

UDINE – Illegio rende più viva l’arte e l’arte rende più vivo Illegio. Un assunto che ogni anno si rafforza diventando sempre di più concreto, grazie al grande lavoro del Comitato di San Floriano, capace di portare nel piccolo borgo di Tolmezzo tele di inestimabile valore, spesso mai uscite da musei o collezioni private. Lunedì pomeriggio don Alessio Geretti e don Angelo Zanello, alla presenza della presidente della Regione Debora Serracchiani e del sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, hanno presentato i numeri della mostra ‘Amanti. Passioni umane e divine’, conclusasi proprio domenica 8 ottobre. Un evento a cui ha preso parte, a sorpresa, anche Vittorio Sgarbi, di ritorno proprio da Illegio, ultimo visitatore dell’esposizione ormai già chiusa al pubblico.

Toccata quota 37 mila visitatori
Nei quattro mesi di apertura sono stati 36 mila le persone che hanno raggiunto il piccolo borgo carnico (a cui va aggiunto il migliaio di visitatori del giorno dell’inaugurazione, con un incremento di presenze del 50% rispetto allo scorso anno, quando ci si fermó a quota 25 mila) dove, lo ricordiamo, vivono appena 300 anime. E proprio qui sta la grandezza delle mostre promosse dal Comitato di San Floriano, riuscire, come ha evidenziato il sindaco Brollo, «a fare di Illegio il capoluogo del nostro comune per il tempo della mostra». Numeri «impressionanti» per Serracchiani, che ha voluto fare riferimento alla missione collettiva che ormai persegue il Comitato di Illegio. «Quella di Illegio - ha detto - è una storia di successo, che dobbiamo fare conoscere e contribuire ad arricchire, e che racconta come si può promuovere eventi d'arte in un piccolo centro di montagna, rendendolo estremamente attrattivo: credo che la collaborazione tra l'amministrazione regionale e il Comitato di San Floriano, che si è andata intensificando in questi anni, abbia colto il senso di quella che è una vera e propria missione collettiva di tutta la comunità di Illegio, di Tolmezzo, della Carnia, che si realizza ogni anno e che continua a dare frutti».

Sgarbi e l'impresa di due preti
Poi c’è stato l’arrivo a sorpresa di Sgarbi, con l’attenzione dei presenti che è stata catalizzata dal suo giudizio, da critico d’arte, sull’esposizione promossa dal Comitato di San Floriano. «Vedere due preti che fanno la mostra ‘Amanti’ è una notizia già di per sé. Ecco perché la mostra era più curiosa delle altre ed era maliziosa, perché i due preti hanno osato muoversi, senza perdere il loro, in un campo che poteva essere di Comisso o de Pisis. Una mostra con un taglio originale, tematico, ed è importante che il Friuli, accanto a Gemona, Venzone e Cividale, abbia una forza di attrazione in più grazie all’arte, tra l'altro nata dal nulla». Sgarbi ha concluso così: «Illegio è un luogo del mio cuore e della mia vita e vi ringrazio di aver compiuto questa impresa». Tra le opere che maggiormente hanno colpito il critico nella visita alla mostra c'è ‘L'allegoria della castità’, «un'opera di un autore pressoché sconosciuto ma di grande suggestione». «In generale sono molte le opere notevoli, ma nell'ultima sezione dedicata al matrimonio mistico, ho particolarmente apprezzato il dipinto dell'anonimo bolognese della collezione del critico Roberto Longhi, che fu mio maestro».

Le parole di dpon Alessio e don Angelo
Don Alessio ha rimarcato l’importanza delle opere esposte e l’attenzione che ormai il Comitato sta suscitando in mezzo mondo, dal Giappone alla Svezia fino alla Catalogna. E proprio da questa regione è arrivata una richiesta di incontro per raccontare com’è nata l’esperienza di Illegio. «Le nostre mostre – ha chiarito don Geretti – vanno vissute come un evento spirituale. Il commento principale che le persone fanno al termine della visita non è tanto concentrato sulle opere, quanto sulla percezione di aver ricevuto 'del bene’. Le nostre non sono mostre per distrarsi, ma per concentrarsi, che fanno bene ai visitatori e alla nostra gente». I ringraziamenti sono toccati a don Angelo, che ha reso merito alla «Regione e ai suoi governanti», all’Università di Udine per aver sostenuto il corso di perfezionamento post laurea, a Pratic per il nuovo bookshop, alla comunità di Illegio, alla Fondazione Friuli e a tutti gli sponsor, ai mezzi di informazione, e ai volontari, «32 giovani che hanno accompagnato i visitatori alla mostra». «Illegio – ha concluso – è diventato ormai un riferimento strategico per l’intera Carnia, centro di irradiazione di bello, di bene, di cose buone».