20 aprile 2024
Aggiornato 05:30
L'intervento

Tanzi (Fi): «Buttati 5 anni per via Mercatovecchio, fallimento della giunta Honsell»

Un atteggiamento che per il consigliere forzista ha finito per trascurare le altre piazze della città, ostinandosi con la pavimentazione di un'unica via

UDINE - Lo slittamento della decisione del Tar sull'avvio dei lavori di via Mercatovecchio al prossimo 8 novembre, fa tornare d'attualità il tema di procrastinare l'intervento al 2018. In particolare, il consigliere comunale di Forza Italia, Vincenzo Tanzi, suggerisce di congelare il progetto per lasciare decidere la prossima amministrazione comunale. 

«La storia infinita e travagliata di via Mercatovecchio - dice Tanzi - passa attraverso due mandanti del sindaco Honsell, tra apertura di bandi di gara e vari errori tecnico-procedurali che stanno mettendo a nudo l'incapacità amministrativa della sinistra in merito al più importante cantiere che il centro storico di Udine abbia avuto nell’ultimo decennio. Un'opera definita cardine, nel 2013, nel programma dell'attuale sindaco con l'ibiettivo di rilanciare il commercio cittadino». Un atteggiamento che per Tanzi ha finito per trascurare le altre piazze della città, ostinandosi con la pavimentazione di via Mercatovecchio. 

«Cinque anni buttati al vento - continua l'esponente forzista - risorse di denaro a bilancio e tempo sprecato per un progetto che non è riuscito a coinvolgere gli operatori del centro città. Ci siamo sempre detti contrari a questo modo di fare in quanto convinti che la rivitalizzazione del centro storico debba passare attraverso una visione e una pianificazione strategica che come peculiarità abbia la valorizzazione di tutta l’area centrale della città e della sua imprenditorialità, e non semplicemente una pedonalizzazione di una via: non c'è solo Mercatovecchio ma anche Duomo, San Giacomo, XX Settembre e Venerio. Senza questi presupposti - conclude Tanzi - dar vita a un cantiere che la stragrande maggioranza di cittadini, commercianti e politica contesta, sarebbe un pugno allo stomaco della città. Per questo riteniamo, a prescindere delle vicende giudiziarie pendenti e del rinvio della decisione dei giudici del Tar al prossimo 8 novembre, di congelare il tutto affinché sia la prossima amministrazione a farsi carico di capire e valutare se quell'opera sia davvero strategica per Udine, per il centro storico e per l’intero commercio cittadino».