20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
L'incontr

Internet delle cose: sempre più oggetti connessi al web

Il Ditedi è stata l’unica realtà della provincia di Udine coinvolta nel ‘DIGITALmeet’. Paolo Omero ha spiegato come la tecnologia sta cambiando le abitudini di vita e di lavoro delle persone

TAVAGNACCO – Ditedi, il cluster Ict del Friuli Venezia Giulia, è stata l’unica realtà della provincia di Udine coinvolta nel ‘DIGITALmeet’, il festival diffuso sul mondo digitale che fino a domenica sta portando in tutta Italia la cultura dell’innovazione e della tecnologia.
A Tavagnacco, a essere protagonista, è stato Paolo Omero di InfoFactory, che ha parlato dell’internet delle cose. Un tema molto attuale, che riguarda la capacità degli oggetti di connettersi con il web e di essere controllati da dispositivi mobili. Si calcola che entro il 2020 saranno quasi 25 miliardi i dispositivi connessi alla rete.

Davanti a una platea molto interessata, Omero ha portato esempi concreti di come questo ‘internet delle cose’ sia già molto radicato e sviluppato nella vita delle persone. E non solo in ambito domestico (con la domotica, ad esempio), ma anche urbano e industriale.
Diversi i trend affrontati da Omero: il primo riguarda l’industria che produce prodotti per la casa che hanno un’intelligenza e possano quindi essere controllati da un’intelligenza mobile. Il secondo riguarda la capacità di dialogare con un oggetto in linguaggio naturale, il terzo è il cosiddetto ‘o2o’, online-to-offline’, cioè  la capacità di ordinare dei servizi direttamente dal telefono, il quarto è quello della realtà aumentata (con applicazioni soprattutto a livello industriale).

Un’opportunità di crescita e conoscenza per gli affiliati del Ditedi, che tra le sue mission ha proprio la trasmissione della cultura digitale e l’organizzazione di occasioni di incontro e di scambio di informazioni tra le persone.