27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Politica

Pd Fvg ostaggio del 'silenzio' della presidente

Sabato vertice tra alcuni rappresentanti del Pd e dell’Mdp a Codroipo. I rapporti tra i due sono decisamente peggiorati dopo il voto sul Rosatellum

FVG - Aveva promesso che avrebbe preso la decisione entro la scorsa primavera. Termine poi slittato a inizio estate e infine procrastinato a settembre. Ma la fumata bianca, in questo fine ottobre, non è ancora arrivata. Così, Serracchiani continua a tacere sul suo futuro politico (Trieste o Roma), facendo vivere al Pd del Fvg un’ineffabile saga del rinvio e dell’attesa. Il partito regionale – a parte qualche inutile, fiacco mugugno – tace, accetta, inghiotte, mastica amaro e assiste con atteggiamento tanto rassegnato quanto colpevole a quello che, giorno dopo giorno, diventa quasi un capriccio egoista della governatrice.

Bolzonello ha provato a dare una scossa
C’aveva provato il suo vice, Sergio Bolzonello, a dare uno scossone al letargo dei dem proponendo, ormai illo tempore, la sua candidatura. Ma il partito prima aveva giudicato intempestivo, poi si era girato dalla parte della presidente in attesa di un suo cenno di assenso che non è ancora arrivato. Non solo, ma un pezzo del partito, quello più ossequioso alle liturgie e alle regole che il nuovo corso renziano ha via via smantellato, si era addirittura risentito. E aveva mandato a dire che sì la candidatura di Bolzonello era di spessore, ma che abbisognava della benedizione del partito. Ma questa benedizione non è mai arrivata proprio perché Serracchiani non si è ancora decisa a dire cosa vuole fare da grande.

Pd ostaggio del silenzio della presidente
E così, invece di bacchettare il suo silenzio ingiustificato, il Pd da un lato è diventato ostaggio del silenzio della presidente, dall’altro ha messo in moto il gioco dei pareri e dei veti: Bolzonello non piace a Malattia che a sua volta viene sconfessato dal rappresentante dei Cittadini in Regione, Paviotti; il Parlamentare Russo dice che sarebbe preferibile puntare sulla candidatura del rettore di Udine, De Toni e il capogruppo alla Camera, Rosato, minimizza e dice che è ancora presto per parlare di candidati e invita il partito a non mettere fretta a Serracchiani.

Sabato Pd e Mdp si parleranno
E intanto sono spuntate altre autocandidature (l’assessore regionale, Shaurli e il presidente del Consiglio, Iacop) entrambe accompagnate dalla stessa motivazione: «Se il partito me lo chiede…».). Ma il partito non può né chiedere, né indicare fino a che Serracchiani non farà l’atteso annuncio. Qualcuno scommette che potrebbe arrivare la prossima settimana, nel corso della conferenza programmatica convocata dal Pd nazionale, a Napoli. Altri sperano che possa accadere addirittura sabato mattina nel corso dell’incontro in programma a Villa Manin sull’autonomia e la specialità del Fvg. Ci saranno tutti i big del Pd compresi i veri o  presunti candidati. Di certo, invece, la giornata di sabato prevede un vertice tra alcuni rappresentanti del Pd e dell’Mdp. I rapporti tra i due sono decisamente peggiorati dopo il voto sul Rosatellum. Insomma, piove sul bagnato.