28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
La decisione

Provincia di Udine: il Tar rigetta il ricorso sul commissariamento

Panontin commenta: «Non riesco a esserne soddisfatto perché credo che i cittadini siano stufi di assistere a vuoti litigi istituzionali e preferirebbero vedere che le migliori energie dei propri amministratori fossero dedicate alla risoluzione dei loro problemi»

UDINE - Il Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia ha pronunciato la sentenza con cui rigetta il ricorso presentato dalla Provincia Udine avverso il commissariamento disposto dalla Regione per l'approvazione del piano di subentro dei Comuni nelle funzioni provinciali alla data del primo gennaio 2017, ritenendolo inammissibile nella parte in cui censura il provvedimento del commissario ad acta e infondato nelle parti in cui viene impugnato il piano di subentro stesso. Il Tar ha ritenuto infatti che il Commissario sia un organo, sia pure straordinario, dell'Amministrazione provinciale sostituita e che l'approvazione del piano di subentro costituiva un atto obbligatorio necessario al fine di garantire la continuità dell'esercizio delle funzioni amministrative e l'identificazione dei centri di imputazione di beni e rapporti giuridici.

Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha ritenuto infondati gli altri punti sollevati nel ricorso della Provincia, anche quello che contestava alla Giunta regionale l'approvazione di un piano di subentro diverso dalla proposta a suo tempo approvata dal Commissario ad acta senza preventivamente sottoporre alla Provincia la modifica. Il Tribunale ha infatti chiarito che il potere della Giunta di apporre modifiche al piano 'risulta connaturale al sistema' che prevede il perseguimento anche 'attraverso interventi correttivi, di un'intesa sulla proposta di piano con gli altri Enti coinvolti nel passaggio delle funzioni e dei correlati beni e rapporti giuridici'. Una infondatezza che, se acclarata in via generale, è stata ribadita anche nello specifico, visto che la differenza tra la proposta di piano e il piano effettivamente approvato riguardava funzioni in materia di edilizia scolastica, che sono state stralciate e quindi sono state oggetto di un successivo, distinto piano di subentro.

«Si tratta del rigetto per inammissibilità o infondatezza dell'ennesimo ricorso, promosso in questo caso dalla Provincia di Udine, che ci dà ancora una volta ragione - commenta l'assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin - ma non riesco a esserne soddisfatto perché credo che i cittadini siano stufi di assistere a vuoti litigi istituzionali e preferirebbero vedere che le migliori energie dei propri amministratori fossero dedicate alla risoluzione dei loro problemi e alla buona gestione delle risorse pubbliche».