18 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Venerdì 27 ottobre, alle 17.30

'La donna nella Bibbia e nel Corano', appuntamento a Udine

La giornata ecumenica del dialogo Cristiano-Islamico è nata subito dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, come risposta di fede e confronto al drammatico attentato

UDINE - «La donna nella Bibbia e nel Corano» è il tema dell’incontro che si svolgerà venerdì 27 ottobre alle 17.30, nella sala Scrosoppi del seminario di viale Ungheria a Udine, nell’ambito della celebrazione della 16ª Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, promosso dell’Istituto Superiore di Scienze religiose e dalla Commissione diocesana per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e le sette.

La giornata ecumenica del dialogo Cristiano-Islamico
I relatori, che introdurranno la tematica ed il dibattito, sono don Santi Grasso, biblista e docente all’Istituto superiore di Scienze religiose, autore di numerose pubblicazioni, nonché delegato per l’Ecumenismo ed il Dialogo interreligioso della Diocesi di Gorizia, e Nader Akkad, imam di Trieste, ricercatore al Centro internazionale di Fisica teorica, delegato nazionale dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità islamiche d’Italia per il dialogo interreligioso con la Chiesa Cattolica.
La giornata ecumenica del dialogo Cristiano-Islamico è nata subito dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, come risposta di fede e confronto al drammatico attentato. «Le stragi compiute in questi ultimi anni in diverse città europee - si legge nell’appello del Comitato promotore -, hanno incrementato la paura e la diffidenza nei confronti dei musulmani, in gran parte di origine straniera. Sommando l'islam all'immigrazione, i partiti e i movimenti ultranazionalisti e xenofobi sono riusciti ad incrementare il proprio consenso popolare, focalizzando la loro propaganda politica sulla presunta minaccia che incomberebbe sull'identità culturale e religiosa dell’Europa, rappresentata come 'bianca' e 'giudaico-cristiana'». 

Un’opportunità per conoscere, riflettere, operare
Da qui la necessità di una risposta condivisa alla violenza che si ammanta di motivazioni religiose in una società, anche europea e italiana, che è sempre più multietnica, multireligiosa e interculturale. Le giornate sono un’opportunità per conoscere, riflettere, operare e manifestare il reciproco rispetto delle componenti diverse che fanno parte ormai in modo stabile del nostro tessuto sociale. Dialogo e ascolto, che coinvolgono tutti a partire dai più giovani che quotidianamente, sui banchi di scuola, si confrontano con altri giovani di provenienza e culture diverse, portano ad una convivenza non forzata, arricchita di nuove esperienze e manifestazioni. Problemi di integrazione sono certamente presenti, la presenza distruttiva del terrorismo e la deflagrazione di conflitti violenti sono quasi entrati nel quotidiano, ma la risposta definitiva non si trova nella separazione o nell’uso sempre maggiore della forza, ma nella comprensione e nel dialogo franco, senza lasciare strascichi o zone d’ombra. Questa giornata viene proposta in moltissime Diocesi italiane, ogni anno con un tema diverso e declinato secondo le sensibilità locali.