19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
L'operazione dei carabinieri

Stroncato traffico internazionale di rame e pannelli fotovoltaici

21 persone indagate, 12 delle quali già finite in manette, tra Friuli, Piemonte e Romania. Tredici i colpi messi a segno negli ultimi mesi, con il bottino che sfiora il milione di euro di valore

UDINE – Maxi operazione dei carabinieri contro i furti di pannelli fotovoltaici e di rame avvenuti in Friuli Venezia Giulia e nel Nord Italia. A finire nei guai sono state 21 persone, tutte di nazionalità romena (nei loro confronti è stato emesso un mandato di custodia cautelare), ritenute responsabili di furto aggravato continuato in concorso (in Italia) e di ricettazione (all’estero). In manette sono finite 5 persone sul territorio nazionale, tra le province di Udine e Torino, 7 all’estero, tra Romania, Svezia e Germania.
E’ stata anche data esecuzione in Romania, a seguito di rogatoria, a diversi provvedimenti di perquisizione e di sequestro per consentire il recupero di numerosi pannelli fotovoltaici tuttora nella disponibilità di alcuni indagati, per un valore complessivo di oltre 300 mila euro. I furti, tra rame e pannelli, hanno arrecato un danno di 1 milione di euro. 

Le indagini, condotte dal personale delle compagnie dei carabinieri di Cividale del Friuli e di Gradisca d’Isonzo (compagnie comandate da Gabriele Passarotto e Marco Cuercig), hanno riguardato diversi furti commessi all’interno di parchi fotovoltaici di Friuli, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emila Romagna e Toscana, messi a segno da due gruppi operativi: uno specializzato nel furto del rame in cavi, l’altro direttamente di pannelli solari prelevati dai parchi. Il materiale veniva poi spostato all’estero, già nell’arco di 24 ore, o verso strutture di riciclaggio compiacenti attraverso i valichi confinari del nordest.

Le operazioni sono state denominate ‘Oro rosso’ e ‘Sunraided 2’. Si tratta di criminalità ‘itinerante’ che utilizzava sempre il medesimo modus operandi: il tutto era preceduto da un sopralluogo, la scelta dell’obiettivo, la preparazione del colpo con la disattivazione del sistema d’allarme e la preparazione di varchi nella recinzione, il furto vero e proprio e la fuga. Un gruppo ben organizzato che impiegava una vera e propria forza lavoro per mettere a segno il colpo, visto che in poco tempo riuscivano ad asportare tonnellate di rame. In una circostanza al colpo hanno partecipato 12 persone. Come detto, si tratta di cittadini romeni, alcuni stanziali nel campo nomadi di via Germagnano, a Torino, altri provenienti dalle città di Arad, Drobleta e Ilovat. Complessivamente 7 i furti di rame messi a segno tra il dicembre 2016 e il gennaio 2017: a San Gottardo di Udine, Premariacco, Livorno, Conselve (Pd), Guiglia (Mo), Envie (Cn), Curatone (Mn). Sei invece i colpi in parchi di pannelli fotovoltaici tra ottobre 2016 e marzo 2017: a Pavia di Udine, Povoletto (due volte), Villaga (Vi), Corno di Rosazzo e Premariacco. La banda aveva un basista in Friuli.