18 aprile 2024
Aggiornato 13:30
TdoR Transgender Day of Remembrance

Identità Alias: il Comune di Udine 'apre' al riconoscimento di dipendenti e collaboratori

Honsell:«Piccolo contributo, ma molto importante,per tutelare le persone». Del Torre: «Vicinanza e supporto al personale transgenere per facilitare il rapporto coi cittadini con cui si relazionano»

UDINE - Dopo la Regione Friuli Venezia Giulia, anche il Comune di Udine, primo in Friuli Venezia Giulia, riconosce la possibilità, per i  dipendenti e le dipendenti transgenere che non hanno ancora completato l'iter di transizione, di usare un nome corrispondente all’identità di genere della persona richiedente diverso da quello attribuito nell’atto di nascita (ovvero l'Identità Alias). «Tutto ciò che favorisce il benessere e la serenità dei nostri cittadini va accolto, e la decisione presa va in questa direzione – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell -. Si tratta di un piccolo contributo, ma molto importante, per tutelare le persone  in un momento complesso della loro vita».

«I percorsi di transizione dal genere di nascita all'altro genere sono lunghi, complessi e dolorosi – spiega l'assessore alle Pari Opportunità Cinzia Del Torre -. Quello che facciamo con questo atto è dimostrare vicinanza e supporto al personale transgenere e facilitare il rapporto coi cittadini». L'assessore rimarca anche l'importanza di aver approvato l'atto in corrispondenza del Transgender Day of Remembrance (TdoR) che si celebra il 20 novembre e che viene da anni celebrato da Comune nell'ambito di PassiAvanti, quest'anno con ben due eventi.
«Arrivare a questa decisione è stato un percorso intenso di bellissimi momenti di confronto aperto – spiega Sara Rosso, presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Udine  -. Abbiamo, infatti, sentito e coinvolto sia le commissarie (favorevoli all'unanimità) e le associazioni che operano nel settore: una collaborazione possibile grazie alla rete che abbiamo cercato di costruire nel corso degli ultimi anni. Questo gesto, dedicato a contrastare e prevenire possibili situazione di disagio per i lavoratori e le lavoratrici in transizione suppone, ancora una volta, un segno del compromesso di questa amministrazione con l'inclusione e il benessere dei cittadini LGBTI. Speriamo che questa iniziativa sia un esempio non solo per altre amministrazioni pubbliche se non anche per il settore privato». 

La possibilità di usare un nome corrispondente alla propria identità di genere diversa da quella anagrafica deve essere garantito in quanto espressione della Costituzione, che prevede all'articolo 2 il diritto all'identità personale  e al 3 il principio di eguaglianza, nell'ottica di contrastare le discriminazioni di genere, favorire le pari opportunità e garantire la dignità e il benessere lavorativo di chi opera all'interno e a favore del  Comune di Udine.
Il percorso di transizione è infatti lungo e complesso, e si conclude per la legge italiana solo con un provvedimento definitivo di rettifica di attribuzione di sesso e nome prevista ex lege. Ora la decisione del Comune di Udine permetterà ai suoi dipendenti o ai collaboratori e collaboratrici, lavoratori e lavoratrici comunque assimilabili a dipendenti, di fare richiesta di assegnazione di un'identità provvisoria e transitoria anche nella fase intermedia del processo. Potranno così avere badge, mail e cartellino con riportata l'Identità Alias consona e coerente alla propria identità di genere.
L'identità avrà valenza provvisoria, transitoria e non consolidabile, e non produrrà effetti giuridici nei confronti di terzi, esplicando la propria efficacia solo nell’ambito del Comune di Udine, per quanto concerne la sola attività lavorativa e sotto il profilo organizzativo e gestionale. Gli atti ufficiali infatti andranno firmati con il proprio nome anagrafico.
La decisione è stata presa dopo aver acquisito il  parere della Commissione Pari opportunità e delle associazioni che a Udine trattano il tema dell’identità di genere. Per accedere all'Identità Alias la persona interessata dovrà presentare domanda alla Dirigenza preposta alle Politiche di Genere sottoscrivendo un Patto Confidenziale. La delibera approvata dalla giunta avrà efficacia per tre anni dall'approvazione, fatte salve eventuali modifiche e integrazioni che si rendessero necessarie nel frattempo a fronte dell'esperienza maturata in sede di prima applicazione.