24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Guardia di finanza di pordenone

Indagati tre soggetti per evasione fiscale per oltre un milione e duecentomila euro

Eseguito un sequestro preventivo per omessi versamenti di iva e di ritenute d'acconto di tre aziende con sede nella provincia pordenonese

PORDENONE - Individuate dalla Guardia di Finanza di Pordenone condotte fiscalmente evasive poste in essere da tre aziende con sede nella provincia. L’attività di servizio trova origine in accertamenti posti in essere dall’Agenzia delle Entrate ed era poi proseguita con attività di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Pordenone al Nucleo di Polizia Tributaria alla sede. In dettaglio, nel corso delle attività investigative si è appurato che i predetti soggetti, già in precedenza resisi responsabili dei reati di omesso versamento di imposta sul valore aggiunto e di ritenute operate (certificazione rilasciata in qualità di sostituti di imposta), non avevano ottemperato al pagamento delle imposte dovute allo Stato e alla Regione Friuli Venezia Giulia, per quest’ultima le imposte sono versate sulla base dei criteri di quote di compartecipazione ai tributi erariali garantite dal suo 'Statuto Speciale' (91% di I.V.A. e 45% di I.Re.S.).

Sequestro preventivo per oltre un milione di euro
A seguito delle indagini, su richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari di Pordenone ha emesso provvedimenti di sequestro preventivo per complessivi 1.218.000 euro, già effettuati dalle Fiamme Gialle pordenonesi che hanno sequestrato disponibilità liquide, beni immobili e mobili. In relazione all’attività operativa, corredata da accertamenti patrimoniali, si è rilevata una palese 'asimmetria' tra il patrimonio degli indagati e gli omessi versamenti: difatti, in un caso, è stata sequestrata la somma di 452.121 euro (tutta in denaro contante) depositata dall’indagato su conti correnti in Istituti di Credito, mentre un altro indagato era proprietario di oltre 26 unità immobiliari e 200 terreni. Il terzo indagato, infine, successivamente agli omessi versamenti, era stato dichiarato fallito dal Tribunale di Pordenone.