28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Gennaio-Settembre 2017

Nuove assunzioni a tempo indeterminato stabili in Fvg. Boom dei rapporti a termine

Indagine Ires Fvg su dati Inps anche su cassa integrazione e partite Iva. I contratti a tempo determinato in crescita del 40%

FVG - Nei primi nove mesi del 2017 il numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato in Friuli Venezia Giulia è rimasto stabile (-0,4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (circa 12.600 unità). Lo rileva Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg, in una rielaborazione dei dati Inps diffusi a livello nazionale.

In crescita le assunzioni a tempo indeterminato
Tale valore, spiega ancora Russo, risulta decisamente più basso di quello registrato nel 2015 (oltre 20.200), ma superiore rispetto al 2014 (quando furono circa 11.000), prima cioè che entrassero in vigore il contratto a tutele crescenti e soprattutto gli sgravi contributivi, che hanno avuto un forte impatto sulla domanda di lavoro delle imprese. A partire dal mese di gennaio di quest’anno, infatti, si è chiuso un biennio caratterizzato da una generosa decontribuzione introdotta nel 2015 a fronte delle assunzioni a tempo indeterminato e delle stabilizzazioni di rapporti a termine. Nel 2016 tale intervento è stato ridotto nell’entità e nella durata, provocando una immediata riduzione del numero di assunzioni a tempo indeterminato. Si ricorda che i dati in esame riguardano il settore privato, esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico. A livello nazionale nei primi tre trimestri del 2017 si è invece verificato un leggero calo delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (-3,5%, una contrazione interamente imputabile alle assunzioni part time).
Sempre nel confronto gennaio-settembre 2016-2017 si rileva un aumento del 40% del numero di assunzioni a tempo determinato (+27,3% a livello nazionale), passate da 57.700 a 80.500. A livello nazionale tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l’incremento dei contratti di somministrazione e dei contratti di lavoro a chiamata. Questi aumenti probabilmente indicano che le imprese hanno fatto ricorso a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà di marzo e sostituiti (da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti) dai nuovi contratti di prestazione occasionale. È probabile che in Fvg si siano verificate dinamiche analoghe, pur non essendo disponibili i dati di dettaglio a livello regionale.

Focus sui contratti indeterminati 
Anche le assunzioni in apprendistato hanno segnato una forte ripresa (quasi 1.500 in più, pari a +47,7%, ben oltre il +26,9% registrato a livello nazionale) dopo la flessione del 2015; venuti meno gli sgravi contributivi questa tipologia contrattuale è tornata ad essere più conveniente per le imprese che intendono assumere dei giovani lavoratori. Le trasformazioni a tempo indeterminato dei rapporti di apprendistato sono in diminuzione (-8,9%, una flessione inferiore rispetto al dato nazionale pari a -10,2%), al contrario sono in leggero aumento quelle dei tempi determinati (+3,8%, contro il +4,3% nazionale). Il numero delle cessazioni ha registrato una crescita (+25,6%), concentrata prevalentemente nell’ambito dei rapporti a termine (+36,7%), data anche la maggiore frequenza con cui vengono stipulati.
La variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni) risulta negativa e pari a -1.938 unità in regione, superiore al passivo di -1.610 unità che ha caratterizzato i primi nove mesi del 2016. In base ai dati attualmente disponibili, dunque, nel 2017 la forma di occupazione più stabile appare in diminuzione nella nostra regione, dopo la notevole crescita acquisita nel 2015; tale flessione è però compensata dalla forte espansione dell’apprendistato e soprattutto dei rapporti a termine. Pertanto la crescita dell’occupazione nell’ultimo biennio si è concentrata nei rapporti di lavoro a termine, mentre nel 2015 era stata trainata dai contratti a tempo indeterminato. Anche a livello nazionale la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato nei primi nove mesi del 2017 è negativa (-9.955 unità rispetto alle +22.209 dello stesso periodo del 2016).

La cassa integrazione è tornata ai livelli pre-crisi
A ottobre 2017 il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Fvg è stato pari a poco più di 439.000, portando il totale dei primi dieci mesi dell’anno a 5 milioni, ossia un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-66,2%). In questo modo a fine anno ci si dovrebbe assestare su dei valori vicini a quelli registrati nel 2008. Il calo osservato dipende soprattutto dalla dinamica degli interventi straordinari (-74,2%), ma anche la cassa integrazione ordinaria (-43,4%) e quella in deroga (-59,4%) evidenziano delle sensibili flessioni. A livello territoriale in provincia di Pordenone si riscontra la contrazione più marcata (-73,9%). Anche a livello nazionale nei primi dieci mesi del 2017 il numero di ore di cassa integrazione risulta in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-40%). In parte le dinamiche illustrate rispecchiano la positiva fase economica in atto, come testimoniato anche dalla flessione del tasso di utilizzo delle ore di cassa integrazione autorizzate (il cosiddetto «tiraggio»). In regione, infatti, il rapporto tra le ore effettivamente utilizzate e quelle autorizzate era complessivamente pari al 54,3% nel 2015, al 36,6% nel 2016 ed è infine sceso al 28,1% nel primo semestre del 2017. Non bisogna comunque dimenticare che i dati relativi alla fruizione delle integrazioni salariali negli ultimi anni sono influenzati dalle modifiche apportate alla fine del 2015. In particolare il d.lgs. 148/2015 (del 14 settembre 2015) ha introdotto importanti novità in materia di integrazioni salariali, in relazione alla durata dei trattamenti, all’ambito di applicazione e ai costi per le aziende.

Nuove aperture di partite Iva in aumento
Nei primi nove mesi del 2017 in Fvg sono state aperte 6.500 nuove partite Iva, un incremento rispetto allo stesso periodo 2016 del +2,9%, superiore alla media nazionale, +1,5%. A livello territoriale spicca il risultato di Gorizia (+13%), mentre le altre province fanno registrare incrementi contenuti. Si ricorda infine che i dati statistici relativi all’apertura delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria.