19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Il giallo

Tallio, svolta nelle indagini: tracce del metallo pesante in una tisana artigianale

Gli investigatori hanno trovato le erbe contaminate nella casa di Novi Milanese di due parenti delle vittime, gli ultimi due ricoverati in ordine di tempo. Tre i morti per avvelenamento tra i componenti della famiglia Del Zotto

VARMO - Svolta nelle indagini sulla morte per avvelenamento da tallio di tre persone, tutte appartenenti alla famiglia Del Zotto. Tracce del micidiale metallo pesante sono state rinvenute in una tisana artigianale prelevata dagli investigatori nella casa di Novi Milanese di due parenti delle vittime, Alessio Palma e Maria Lina Perdon. Si tratta degli ultimi due ricoverati, in ordine di tempo, a causa del tallio. 

Le verifiche dell'Agenzia Tutela Salute per la provincia di Monza e Brianza e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d'Aosta hanno permesso di scoprire in questo infuso artigianale la presenza del tallio oltre i limiti consentiti per legge in alcune erbe. Il ritrovamento è avvenuto in una terrina priva di marca e di indicazioni circa la provenienza. Sono in corso gli accertamenti per risalire a chi potrebbe averle preparate.

Una vicenda cominciata a ottobre con la morte di Patrizia Del Zotto e del padre Giovanni Battista a causa del tallio. Inizialmente tutto ha fatto pensare che l'avvelenamento potesse essere avvenuto nella casa della famiglia a Santa Marizza di Varmo, ma le analisi effettuate (su acqua, cibi, sostanze presenti nell'abitazione) hanno escluso tale ipotesi. Nel frattempo in ospedale sono finiti anche altri due componenti della famiglia, e c'è stata una terza vittima per avvelenamento, la moglie di Giovanni Battista. Ad accomunare queste tre persone, il fatto che tutte avevano trascorso un periodo di vacanza nella casa in Friuli. Ora la svolta che potrebbe fare luce sull'intero caso.