23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Inaugurato il 2 dicembre

L'Hostaria trova spazio nell'antica latteria del paesino con soli 10 abitanti: è 'Pura follia'

Oltre al bar-ristorante, con 24 coperti, sono stati resi disponibili un ufficio con archivio e una piccola sala multimediale, al primo piano. Il locale sarà aperto tutto l’inverno, ogni sabato e domenica, e su prenotazione

RIGOLATO - Si chiama ‘Pura Follia’. Un nome 'azzeccato' se si pensa che questo bar-ristorante, con 24 coperti, lo scorso 2 dicembre è stato inaugurato a Givigliana di Rigolato: 10 abitanti, a mille 200 metri sul livello del mare.

La location
L’’Hostaria Pura Follia’, questo il nome completo del locale, occuperà il piano terra della vecchia Latteria, divenuta sede della Proprietà collettiva della Comunità, che l’ha completamente rinnovata con interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Oltre al bar-ristorante sono stati resi disponibili un ufficio con archivio e una piccola sala multimediale, al primo piano. Alla festa d’inaugurazione, il sindaco Emanuela Gortan Cappellari, portando i saluti del Comune, ha avuto parole di encomio per l’Amministrazione civica e per il suo Comitato e ha invitato tutti i presenti a voler ricordare questa giornata speciale, con la neve e con il sole, nella quale si è aperta una nuova attività commerciale, in assoluta controtendenza rispetto all’andamento generale del mondo. Sandro Cargnelutti, presidente regionale di ‘Legambiente’, ha consegnato al presidente del Comitato la ‘Bandiera verde’ della Carovana delle Alpi, a suo tempo assegnata proprio come riconoscimento per le attività portate avanti negli anni con successo, a beneficio dei residenti attuali e passati e degli ospiti e nel rispetto della sostenibilità ambientale. ‘Pura Follia’ sarà aperta tutto l’inverno, ogni sabato e domenica, e su prenotazione, telefonando ai numeri 320 3842728 e 329 4760342. Altre informazioni sono disponibili sul sito dell’Amministrazione collettiva.

Il futuro
«Evidentemente ancora si può, se si riesce a fare qualcosa anche in un villaggio di 10 persone, a mille 200 metri sul livello del mare e proprio mediante il soggetto patrimoniale che è l’espressione della Comunità degli abitanti. – precisa Delio Strazzaboschi, segretario dell’Amministrazione frazionale come pure del Coordinamento regionale delle Proprietà collettive - In Carnia, come noto, i domini collettivi sono molti, ma tante sono le situazioni che si trascinano apparentemente senza sbocchi, a causa dell’inerzia della Regione e talvolta dell’aperta ostilità del Commissario agli Usi civici. Registriamo, purtroppo, patrimoni collettivi non affidati alla gestione delle Comunità, ma trattenuti strumentalmente presso i Comuni che quasi mai, peraltro, gestiscono i Beni collettivi con amministrazione separata. E, soprattutto, assistiamo a palesi violazioni del diritto di eleggere i Comitati di amministrazione dei Beni, nonostante il loro formale accertamento patrimoniale».