29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Il 7 dicembre

Caso Tallio: il nipote 27enne, «l'ho fatto per punire soggetti impuri»

I carabinieri hanno arrestato il il ragazzo dopo aver trovato nella sua casa di Nova Milanese cinque confezioni di solfato di tallio, assieme alle ricevute d'acquisto

DESIO - «L'ho fatto per punire soggetti impuri». Si è pronunciato così Mattia Del Zotto ai carabinieri che lo hanno arrestato a casa sua, a Nova Milanese, su disposizione del Gip del Tribunale di Monza.

L’omicidio sembrerebbe essere stato premeditato da tempo
Secondo l'ipotesi investigativa il 27 enne - oggi accusato per l’omicidio dei nonni materni e una zia e per il tentato omicidio di altri cinque membri della sua famiglia, quattro dei quali sono ancora ricoverati - che avrebbe avvelenato con il tallio alcuni famigliari, avrebbe iniziato a lavorare al suo piano lo scorso giugno. 

Una persona riservata
Mattia è stato descritto come un ragazzo schivo, con una forte passione per l’elettronica e l’informatica. Da tempo era disoccupato. Situazione questa che lo avrebbe messo sotto pressione. Il caso della famiglia Del Zotto, ormai da tempo alla ribalta delle cronache, è a lungo rimasto un giallo. Gli investigatori hanno dapprima concentrato le loro indagini sulla casa di Santa Marizza di Varmo dove alcuni componenti della famiglia dei Del Zotto avevano trascorso le vacanze. Si era parlato, in prima ipotesi, di un avvelenamento causato dagli escrementi di piccione accumulatisi nell’abitazione. La tesi è ben presto caduta.

Quindi le indagini si sono spostate in Lombardia
Pareva non esserci alcuna pista utile alla risoluzione delle indagini, dopo le analisi effettuate sull'acqua e su alcuni alimenti. La svolta è arrivata nei giorni scorsi, quando la presenza della micidiale sostanza è stata trovata nelle erbe di una tisana 'artigianale'. Gli investigatori sono arrivati al 27enne seguendo le tracce di un account di posta elettronica risultato avere un falso nome, ‘Davide Galimberti’, ma anche grazie all’analisi dei tabulati telefonici del cellulare del giovane. Questi approfondimenti - come è stato chiarito in occasione di una conferenza stampa - hanno consentito alle forze dell’ordine di rintracciare una trattativa fatta da Mattia con un’azienda chimica di Padova per l'acquisto del solfato di tallio.

L'arresto
I carabinieri hanno arrestato Mattia Del Zotto dopo aver trovato nella sua casa di Nova Milanese cinque confezioni di solfato di tallio, assieme alle ricevute d'acquisto. I carabinieri hanno inoltre trovato sul cellulare del ragazzo delle conversazioni in cui lui faceva riferimento proprio alle quelle ricevute per l'acquisto della sostanza. Il ragazzo avrebbe speso 300 euro per 6 boccette di solfato di tallio. Con una sola ha ucciso e mandato all’ospedale diversi famigliari. Secondo gli investigatori, avrebbe quindi potuto colpire ancora.