29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Fino a giovedì 14 dicembre

P-Assaggi tra memoria e trasformazione: una mostra che racconta la rivoluzione post Basaglia

Il progetto Arte non Mente in collaborazione con la Fondazione Auxilia darà luogo a un vero e proprio viaggio fotografico

CIVIDALE - Ultimo giorno per la mostra fotografica ‘P-Assaggi - Tra Memoria e Trasformazione’, che racconta una delle più grandi rivoluzioni italiane: quella dello psichiatra Franco Basaglia, partita dalla nostra regione negli anni ’70.

Arte non Mente
L’appuntamento è per questo giovedì 14 dicembre dalle 18.30 a Cividale, il progetto Arte non Mente in collaborazione con la Fondazione Auxilia darà luogo a un vero e proprio viaggio fotografico alla scoperta di tutti quei cambiamenti che hanno radicalmente modificato non solo una struttura, quella dell’ex Ospedale Psichiatrico di Udine, ma l’intero modo di concepire e trattare la malattia mentale. Si parte dalle foto dell’obiettore di coscienza Pietro Bianchi, che immortalò le trasformazioni avvenute nell’ex manicomio durante gli anni 1976-77; per poi arrivare, vent’anni dopo e negli stessi luoghi, alle foto reportage di  Alberto di Giusto e Ivan Quaiattini. Oltre ai posti simbolo, i volti: quelli degli ex pazienti, testimoni silenziosi di un’istituzione rigida che non esiste più.

Programma
In aggiunta alla mostra, alle 18.30 si potrà assistere alla testimonianza di Lucio Eicher Clere, ex obiettore di coscienza attivo proprio in quel periodo nell’ex ospedale, mentre alle 18.45 sarà la volta de ‘L’avvento del Teatrarum’ un’improvvisazione teatrale realizzata da un gruppo di utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Udine. Presente all’interno degli spazi l’installazione ‘Il Prisma del Tempo’ del Laboratorio Via Marangoni 105, un’opera optical che ne racchiude molte altre, una facciata per artista. Alle 19 è inoltre in programma una visita alla mostra fotografica e video-intervista a Francesco Calviello e Alberto di Giusto, realizzata da Silvia Roiatti e Sara Cecchini.

Il fil rouge
Diversi momenti, un intento come fil rouge: mettere in luce la trasformazione a partire da una legge, la celebre ‘180’. Questa sancì non solo la chiusura dei manicomi, ma soprattutto l’abbandono di sistemi umilianti di segregazione, a favore di una cura che potesse favorire il benessere individuale e l’integrazione sociale di quei malati che al tempo, e forse mai come allora, vennero visti prima di tutto come esseri umani. La mostra è in via Monastero Maggiore 38 a Cividale, l’ingresso è gratuito.

Informazioni: Facebook | artenonmente@gmail.com |