19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il commento

Fine vita: per Saro «il Friuli ha ricoperto un ruolo chiave»

Per l'ex senatore, da sempre al fianco di Peppino Englaro, si tratta di «un passo importante e di una conquista di civiltà»

FVG - «C’è l’ok del Senato, il biotestamento finalmente è legge. Oggi è una giornata importante per l’Italia, per la democrazia e per la libertà». Così, a caldo, Ferruccio Saro, che assieme a Gabriele Renzulli e ovviamente a Beppino Englaro, si è sempre schierato a favore del biotestamento. «Il Friuli in questa vicenda – insiste – ha ricoperto un ruolo chiave. Non possiamo infatti dimenticare che oltre allo straordinario contributo fornito da Englaro per la vicenda di Eluana, di questo problema, nella fase finale della sua vita, si era occupati anche Loris Fortuna».

Una legge di civiltà
Per Saro, si tratta, dunque, di «un passo importante e di una conquista di civiltà che, tra l’altro, permette al nostro Paese di allinearsi alle democrazie europee più mature. E’ una legge di libertà perché non obbliga niente e nessuno, ma garantisce la libertà di scelta a ogni persona per una morte dignitosa nel caso si trovasse costretta di rimanere ‘appesa’ mesi se non anni alle macchine».
L’ex senatore si rammarica che l’approvazione della legge sia stata accompagnata da «una sterile ideologizzazione. I sondaggi parlano chiaro e dicono che i due terzi degli italiani sono trasversalmente favorevoli a questa norma che, comunque, è passata con 180 voti favorevoli e soltanto 71 contrari. La legge sarebbe potuta essere approvata già nella scorsa legislatura, ma purtroppo alcuni esponenti politici hanno fortemente condizionato il centrodestra. Tre nomi su tutti: Quagliariello, Saccon e Roccella. Il mio parere è che alcune conversioni portino ad atteggiamenti oltranzisti. Queste persone non hanno mai percepito che se questa materia fosse stata sottoposta a referendum popolare sarebbe passato con una maggioranza larghissima».

Per Saro c’è stato un inutile scontro ideologico
Insomma, secondo Saro qualcuno ha innescato «polemiche strumentali proprio nel momento in cui papa Francesco ha rilasciato dichiarazioni importanti sul fine vita. Ma a questi oltranzisti vorrei pure ricordare che anche papa Wojtyla negli ultimi giorni della sua sofferenza aveva chiesto senza mezzi termini di lasciarlo andare alla casa del Padre. Credo che anche il mondo cattolico abbia la consapevolezza e la sensibilità sul che cosa sia il dolore in alcune sua situazioni estreme e finali dell’esistenza. Lo ribadisco: abbiamo assistito a uno scontro ideologico che non aveva motivo alcuno di essere innescato. Ma adesso guardiamo avanti, perché oggi è un bel giorno».