20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
A Udine

Gesù rappresentato su un barcone: è polemica per il presepe di via Gemona

«Chi nasce in barca, chi muore in barca, chi guadagna sulle barche, chi salva le barche. Tutti siamo sulla stessa barca». Questo il messaggio della parrocchia

UDINE – Sarà una zattera ad accogliere Gesù Bambino nella rappresentazione della Natività allestita dalla parrocchia di San Quirino, a Udine. Una scelta, quella di legare la figura di Gesù a quella di un migrante (il barcone come simbolo degli sbarchi sulle coste italiane) , che ha già suscitato le prime polemiche, con le protesta di Forza Nuova e Lega Nord.

Il presepe allestito sul laghetto di via Gemona
Tutto è già pronto sul laghetto che si affaccia su via Gemona: la capanna con Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori e, appunto, la zattera che resterà vuota fino alla sera della Vigilia, fino al termine della Messa di Natale. E’ un pannello presente sulle sponde del laghetto a ricordare il tema di questo Presepe: «Chi nasce in barca, chi muore in barca, chi guadagna sulle barche, chi salva le barche. Tutti siamo sulla stessa barca».

Le reazioni
Dure le parole usate dal segretario provinciale di Forza Nuova, Federico Corso: «Questa novità di far nascere Gesù bambino su una zattera e un'idea folle che va contro quello che la cristianità predica da secoli e cioè quello che la chiesa dovrebbe tutelare prima di ogni cosa: il prossimo, quello a te più vicino. Invece di far propaganda cattolica e tutelare gli interessi dei cittadini italiani – aggiunge – la Chiesa di Bergoglio cerca in tutti i modi di sollecitare l'immigrazione di massa ed il business d'accoglienza, proponendo un'integrazione di persone clandestine che stanno portando il terrore in tutta Europa». Critico anche l’esponente della Lega Nord, Mario Pittoni: «Oltre a garantire pubblicità all'evento, temo che l'unico risultato concreto della provocazione di far nascere Gesù Bambino su una zattera, come annunciato dal parroco di San Quirino a Udine, sarà di allargare il solco dell'incomprensione in una comunità già dilaniata. Altro che dialogo!».