Ciriani, i precari del Cro di Aviano ancora senza soluzioni concrete
Fino all'approvazione della legge di stabilità non avranno certezze, per questo motivo è partita la mobilitazione, unica in Italia
AVIANO - «Se le cose non dovessero cambiare, a fine anno più di cento ricercatori precari del Cro di Aviano potrebbero perdere il posto di lavoro. Ma che Paese è quello in cui un Governo che spende miliardi per l'accoglienza non salva i posti di lavoro a chi si occupa della nostra salute?». La preoccupazione è del consigliere regionale di Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale, Luca Ciriani, all'azione di protesta messa in atto dai ricercatori precari appunto del Cro pordenonese. Fino all'approvazione della legge di stabilità non avranno certezze, per questo motivo da lunedì è partita la mobilitazione, unica in Italia.
«E' una situazione incredibile», afferma Ciriani, già autore lo scorso ottobre di una interrogazione sul futuro dei precari del Cro di Aviano. «In quell'occasione - fa sapere l'esponente di centrodestra -, l'assessore Telesca annunciò che il Governo avrebbe risolto il fatto che rischiano di perdere il posto di lavoro con il 31 dicembre. A quella data mancano due settimane e di soluzioni chiare, concrete, a oggi non se ne sono viste. Mi auguro che alle parole e alle promesse possano seguire i fatti, per quel che il Cro rappresenta per la regione in termini di servizi di eccellenza, ovviamente a beneficio dei nostri cittadini.
«Se così non fosse, dal 1° gennaio 2018 oltre un centinaio di professionisti potrebbe ritrovarsi senza lavoro, con le evidenti ricadute negative sia sulla qualità delle prestazioni scientifiche sia della ricerca che il Centro deve garantire. Ora speriamo che l'impegno annunciato del Governo - conclude Ciariani - divenga presto realtà».
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