20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
L'intervento

Sibau (Ar): a Udine 300 sfratti Ater da bloccare

Il consigliere regionale chiede alla giunta di intervenire per evitare che persone fragili si trovino a essere sbattute in strada

UDINE - «Nella sola provincia di Udine, sono circa 300 le procedure di sfratto che l'Ater si trova a gestire in questo periodo. In alcuni casi, si tratta di persone che stanno pagando a carissimo prezzo problemi personali che si intrecciano con difficoltà economiche». Così Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, a margine di un colloquio con Riccardo Toso, direttore generale dell'Ater di Udine, annunciando un'interrogazione sul tema. «Chiedo alla giunta regionale di intervenire - scrive l'esponente di centrodestra - per evitare che persone fragili si trovino a essere sbattute in strada. Non si tratta di un condono generico: ci sono soggetti con problemi molto delicati che chiedono aiuto, non possiamo voltare loro le spalle. Tengo a puntualizzare - incalza Sibau - che per l'Ater lo sfratto scatta automaticamente dopo due anni di mancati pagamenti. Nella fattispecie, c'è sincera preoccupazione per il quadro che si è venuto a delineare, con situazioni di morosità incolpevole che andrebbero gestite con attenzione e umanità, anziché essere derubricate a pratiche da sbrigare».

«Per quanto complesso, bisogna prendere in considerazione le singole realtà, così si trovano soluzioni corrette. La situazione è delicata e meriterebbe una gestione attenta da parte di tutte le istituzioni, magari con l'interessamento della Chiesa. Leggiamo accorati appelli alla comunità friulana per accogliere e integrare i migranti. Senza scadere in contraddizioni semplicistiche, stride che si registri una così scarsa attenzione nei confronti delle esigenze dei friulani. Solidali sì, ma senza cedere a derive di razzismo al contrario. Serve uno sforzo reale della Regione - prosegue Sibau - per farsi carico di questi problemi e accompagnare Comuni e Ater verso una soluzione. È doveroso che l'aspetto umano prevalga su regolamenti che, in questi casi, diventano armi affilate che straziano persone già debilitate. Chiedo una gestione condivisa tra Regione, Comuni, Ater e assistenti sociali per esaminare i singoli casi e prendere decisioni eque. Non solo: una gestione collegiale - chiosa il consigliere - può assicurare che chi percepisce un assegno di sostegno al reddito paghi sempre l'affitto; troppo spesso i piccoli Comuni devono fare i salti mortali per coprire i mancati pagamenti. Serve equilibrio tra il sostegno a chi ha problemi reali e l'attenzione verso chi specula su situazioni di supposta indigenza».