19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Il 6 gennaio 2018

Gli antichi riti dell'Epifania friulana: Spadone, Tallero, Pignarûl Grant

Funzioni e manifestazioni solenni, che cavalcano l'onda della sacralità, ma senza dimenticare l'inscindibile importanza della 'magia' che arriva da tempi remoti

UDINE - Torna l'Epifania con tutto il suo carico di significati, più o meno celati. Con i suoi riti, le sue credenze, i suoi fuochi. Tradizioni antiche, mutate nel tempo e giunte fino a oggi, attraverso eventi che raccontano un passato lontano, ma capaci di smuovere gli animi di chi decide di partecipare alle celebrazioni del 6 gennaio. Funzioni e manifestazioni solenni, che cavalcano l'onda della sacralità, ma senza dimenticare l'inscindibile importanza della 'magia' che arriva da tempi remoti. 

Spadone, Tallero, Pignarûl Grant
Nella mattinata dell'Epifania immancabili sono la Messa dello Spadone e quella del Tallero, a Cividale l'una a Gemona l'altra. Suggestioni, riti, colori, canti antichi incantano gli astanti che si ritrovano avvolti in un'atmosfera lontana. Al calar del sole, invece, a Coia, Tarcento, divapa il Pignarûl Grant e, a venire, i fuochi epifanici si stagliano su tutte le colline, cercando di divorare il cielo per poi diventare fumo. Quello stesso fumo che predirrà il nostro futuro e che sarà 'letto' dal 'Vecchio Venerando'.