25 aprile 2024
Aggiornato 14:30
tra Udine, Majano e Codroipo

Sgominata banda di nomadi: in due mesi messi a segno 13 colpi in villa

L’operazione, denominata ‘In trasferta’, è stata portata avanti dai carabinieri con servizi di osservazione e pedinamento

UDINE – Hanno messo a segno 13 colpi nelle ville di Udine, Majano e Codroipo tra ottobre e dicembre 2017. Ma l’attività di indagine messa in atto dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Udine con il supporto delle stazioni di San Daniele del Friuli, Majano, Fagagna e Campoformido, ha consentito di bloccarne l'attività, smascherando una banda di nomadi dimoranti tra Polcenigo, Fanna e Majano. Sei persone sono state denunciate a piede libero e due sono state arrestate.

La banda utilizzava metodi brutali per entrare nelle ville
L’operazione, denominata ‘In trasferta’, è stata portata avanti dai carabinieri con servizi di osservazione e pedinamento, consentendo di attribuire a E.H. classe 1972 e a S.H. classe 1992 ben 13 furti in ville, per lo più prive di allarme. La banda utilizzata metodi piuttosto rudi per entrare nelle abitazioni: per infrangere le vetrate, ad esempio, venivano lanciati oggetti rinvenuti nei giardini come mattoni o, in un caso, una bombola di gas. I raid partivano dalla provincia di Pordenone, e dopo una fase di studio degli obiettivi, scelti per il loro isolamento e per la presenza di campi nei dintorni adatti alla fuga, scattava il furto vero e proprio. Una volta portato a termine il colpo, i ladri facevano visita ad alcuni nomadi residenti a Majano per poi fare rientro nella provincia di Pordenone.

'Collaborazione' tra nomadi pordenonesi e friulani 
Oltre a E.H. ed S.H. sono stati identificati come componenti della banda S.H classe 1992 e D.H. classe 1996, coppia dimorante a Fanna e legata alla famiglia di Polcenigo. I due sono ritenuti responsabili di un furto su autovettura consumato davanti a un cimitero. Denunciati per ricettazione anche P.H. classe 1968 e R.H. classe 1970 dimoranti a Majano.
Lo scorso 5 gennaio è stata data esecuzione a due misure cautelari in carcere e a 3 perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire diverso materiale elettronico, abbigliamento e bigiotteria ritenuto provento dei furti operati dalla banda criminale. Già nel corso delle indagini erano state restituite al legittimo proprietario diverse apparecchiature elettroniche e fotografiche per un valore complessivo di oltre 5.000 euro sottratte nel mese di ottobre e nascoste in un rudere immerso nella campagna a ovest di Udine.