26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Martedì 30 gennaio

‘Narratori d’Europa’: festeggia la sua 10^ edizione

L’incontro inaugurale ci proietterà dunque nella nuova ‘primavera’ di una storia per molto tempo tenuta sottotraccia dal regime sovietico

PORDENONE -  Festeggia la sua 10^ edizione ‘Narratori d’Europa’, il ciclo di incontri promosso dall’Irse – Istituto Regionale di Studi Europei al via martedì 30 gennaio a Pordenone (alle 15.30, Auditorium Centro Culturale Casa Zanussi) con una protagonista d’eccezione, l’autrice Ritanna Armeni che ha indagato, con il fortunato libro edito Ponte alle

Nuova ‘primavera’
L’incontro inaugurale ci proietterà dunque nella nuova ‘primavera’ di una storia per molto tempo tenuta sottotraccia dal regime sovietico: il libro di Ritanna Armeni è stato recentemente pubblicato in Russia e dell’amore fra Inessa Armand e Lenin, affiorato dopo l’apertura degli archivi alla caduta dell’Urss, si parla liberamente oggi anche alla tv, con la fiction girata dal regista Vladimir Khotinenko.

‘Gli anni’
‘Narratori d’Europa’ proseguirà martedì 6 febbraio, con la lettura critica intorno al libro dell’autrice francese Annie Ernaux, Premio Strega europeo 2016 per il romanzo ‘Gli anni’, edito in Italia da ‘L’Orma: vivacissimo diario del fluire ininterrotto dei cambiamenti di costume registratisi fra la Liberazione, il ’68, il boom economico e la crisi apertasi l’11 settembre 2001. L’irlandese Edna O’ Brien e il suo ‘Tante piccole sedie rosse’ (Einaudi Stile libero) permetteranno, martedì 13 febbraio, di confrontarsi con l’immane tragedia conseguente all’assedio di Sarajevo del 1992, ma anche con l’ingenuità e chiusura della provincia irlandese da un lato e con l’anonimato multietnico della metropoli londinese delle disuguaglianze sociali dall’altro. Il ciclo si chiuderà infine, martedì 20 febbraio, con ‘Sangue giusto’ (Rizzoli), il recentissimo libro di Francesca Melandri che riporta all’occupazione italiana in Etiopia, e ci chiama ad una precisa assunzione di responsabilità: le migrazioni a casa nostra, gli esodi e gli sbarchi massicci e spesso drammatici di oggi sono il frutto di gravi crisi economiche e di feroci guerre, ma certamente anche l’esito ultimo delle politiche di sfruttamento coloniale che l’Europa ha adottato dalla fine dell’Ottocento.

L’ingresso è libero e aperto alla città, gradita l’iscrizione alla mail irse@centroculturapordenone.it Info tel 0434 365326.