19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Elezioni

Fontanini boccia il 29 aprile come data per il voto e punzecchia gli avversari

Il presidente della Provincia è pronto alla sfida per Udine: attacca Martines, provoca Bertossi e lancia una stoccatina anche a Tondo

UDINE - Nervoso e un po’ indispettito, in questi giorni. Ma non tanto per questioni politiche, quanto per una bronchite che non gli consente di essere alacre come vorrebbe. «Politicamente – assicura – è davvero tutto ok. Anzi, se mi rimetto un po’, credo che già nel fine settimana presenterò il programma elettorale per Udine». Pietro Fontanini sta dunque per dare la stura alla sua campagna elettorale. «Peccato – precisa – che nessuno sia in grado di dirci quando si voterà. Personalmente, ritengo che la data del 29 aprile sarebbe sciagurata. Non dimentichiamo, infatti, che si troverebbe nel bel mezzo di un grande ‘ponte’ tra la festa del 25 e quella del primo maggio. La verità è che il tasso di autonomia decisionale del Fvg è caduto in basso e quindi siamo qui ad attendere decisioni altrui».

Fontanini e gli ‘intrallazzi’ di Martines
Malaticcio, ma grintoso. E soprattutto deciso a strappare il Comune di Udine al centrosinistra. Sa che dovrà fare i conti con Enzo Martines in pista da settimane. «Cosa temo di lui? Mah, temo gli intrallazzi che la sinistra da anni intrattiene con le associazioni del capoluogo. Per il resto, non ho problemi». Neppure – lo incalziamo – con quanti affermano che lei è un simbolo del Friuli, ma non ha nulla a che vedere con Udine? Fontanini sorride e replica contrattaccando: «Mi risulta che per dieci anni Udine ha lasciato che a guidare il Comune fosse un triestino di nome Furio. Insomma, non mi pare di essere tanto anomalo. Altro…?».

La stoccatina ad Autonomia Responsabile
In settimana, o al massimo la prossima, come detto, conosceremo il programma del centrodestra. O, perlomeno della fetta di quest’ultimo che ha dato disco verde alla candidatura del presidente della Provincia alla guida di palazzo d’Aronco. «Mi pare – precisa Fontanini - che sul mio nome sia stato sollevato un polverone inutile. Nessuno di quelli che non hanno sottoscritto la mia candidatura hanno messo in discussione il mio nome. Dai, non servono le carte da bollo. L’unica incertezza mi pare riguardi Autonomia Responsabile che evidentemente era più impegnata ad assicurare un posto al Senato per Tondo. Lo stesso Colautti mi pare abbia rinunciato alla corsa».

Gli ‘auguri’ all’ex Dc Bertossi
Ma in corsa rimane invece, Bertossi, lo incalziamo. «Bertossi – dichiara ancora Fontanini – è pieno di sé. Spesso parla fuori dalle righe. Definisce gli altri politici, mentre lui sarebbe figlio della cosiddetta società civile. A me risulta che fin da ragazzino fosse iscritto alla Dc. Adesso è rimasto senza partito. Certo, per fare il candidato sindaco l’iscrizione a un partito non è obbligatoria. Che dire, allora? Che gli faccio i miei auguri». Già, eravamo rimasti al programma. Fontanini non anticipa nulla. E allora ci proviamo da un’altra parte. Se diventerà sindaco, quale sarà la prima cosa che farà per Udine. Lui replica di getto: «Mi occuperò di strade e marciapiedi. So che può sembrare una banalità, ma tale non è per le migliaia di cittadini che attendono immediate risposte su questo versante». Rimane un ultimo nodo da sciogliere, e cioè lo scontro Salvini-Maroni. «Questa vicenda – taglia corto – non ha nulla a che vedere con il Comune di Udine. Io mi sono candidato per cambiare il presente e il futuro della città, e non per dissertare su questioni altre».