29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
in carcere da ottobre

Fiume Veneto, l'uomo che sparò e uccise il figlio chiede la grazia a Mattarella

Il Tribunale di sorveglianza di Trieste ha dichiarato inammissibile l'istanza di detenzione domiciliare

PORDENONE - Franco Dri, l'uomo di 76 anni di Fiume Veneto che tre anni fa sparò e uccise il figlio Federico, ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, dopo che il Tribunale di sorveglianza di Trieste ha dichiarato inammissibile l'istanza di detenzione domiciliare. Lo riferisce l'Ansa. L'anziano si trova in carcere dallo scorso ottobre per scontare la pena residua di 5 anni, 2 mesi e 17 giorni di reclusione. Dri aveva ucciso il figlio al culmine dell'esasperazione, dopo l'ennesima lite con il ragazzo, che aveva alle spalle una lunga storia di dipendenze. Poi aveva atteso i carabinieri e si era consegnato spontaneamente. In appello gli erano state riconosciute le attenuanti generiche e anche quella della reazione per accumulo a uno stato di ingiustizia sofferta, sociale e morale, che già aveva portato in primo grado a una condanna non superiore a 8 anni.