26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La polemica

Fi all'attacco: «Non si possono sfruttare i problemi dei neonati e dei bambini per fini elettorali»

Riccardi accusa Bolzonello di aver strumentalizzato le novità presentate all'ospedale di Latisana, parlando di 'finto contentino pediatrico'

LATISANA - Dopo la chiusura dell’area materno-infantile dell’Ospedale di Latisana che ha lasciato scoperto su questo delicato servizio strategico un territorio vasto e popolato, a tre giorni dal voto Sergio Bolzonello, candidato presidente del Pd, inaugura un nuovo servizio di Pronto soccorso pediatrico che, di certo, non garantisce la continuità assistenziale e grava ancora di più sui costi della Ass 2. «Ci sono due valutazioni da fare - commenta Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale - e la prima è di carattere personale. In questi anni ho apprezzato lo stile di Bolzonello che reputo persona preparata. Mercoledì mattina, però, ha dimostrato di essersi lasciato avviluppare da manovre elettoralistiche che vogliono sfruttare la sensibilità dei genitori del latisanese per racimolare qualche voto. La considero una caduta di stile davvero grave: non si possono sfruttare i problemi dei neonati e dei bambini per fini elettorali. Questa non è più politica». 

I DUBBI DI RICCARDI E NOVELLI - Il secondo punto sul quale insiste Riccardi è nel merito del nuovo servizio: «I bambini saranno accolti in mezzo agli altri pazienti, da personale non dedicato e senza la necessaria delicatezza dovuta alla loro età. I turni saranno coperti, all’80% da pediatri esterni, pagati a gettone, che costeranno 1.000 euro al giorno, senza garantire la continuità assistenziale. E questo, a fronte di un’area materno-infantile costata oltre 5 milioni di euro oggi chiusa e inutilizzata». Per Roberto Novelli «tutto questo è davvero troppo per un territorio già massacrato dalla riforma sanitaria del PD. Partito che oggi crede di risolvere i danni del passato offrendo ai latisanesi, a scopo elettorale, un servizio pediatrico da terzo mondo». Da chiarire, ricorda Novelli, che «non essendo prevista nessuna forma di degenza pediatrica, qualsiasi caso urgente che richiederà un ospedalizzazione, e i dati storici ne contano oltre 500 l’anno, sarà inviato in ambulanza in altri ospedali, pregando l'angelo custode dei bambini, che non accada niente durante il trasporto, visto che da Latisana ad un altro ospedale ci sono di mezzo i lavori della terza corsia».