24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Il caso

Ruben Venuti è stato 'abbandonato' sul Goriane: medico condannato

La famiglia del 34enne chiedeva giustizia da 5 anni. Un principio di infarto era stato scambiato per un attacco d'ansia

TARVISIO – La famiglia di Ruben Venuti chiedeva giustizia da quasi cinque anni. Da quel 4 agosto 2013 quando, l’allora 34enne pordenonose, morì dopo una giornata trascorsa alla Festa dell’Amicizia sul Monte Goriane, malga che si trova sopra Coccau. Due anni dopo, nel 2015, avevamo raccolto la testimonianza del padre di Ruben, Vando Venuti. Oggi quella giustizia pare essere arrivata, visto che il medico che nel 2013 decise di non far trasportare a valle con l’elisoccorso (poi tornato vuoto a Tarvisio) il 34enne, è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa dalla condizionale) e al risarcimento della zia del ragazzo, costituitasi parte civile. Il medico in questione è una 46enne di Pordenone.

I FATTI - Dopo aver accusato un malore, alle 16.47, Ruben Venuti fu lasciato sulla cima del Goriane dall’elisoccorso, che rientrò a valle vuoto, con il medico di bordo che consigliò parenti e amici di accompagnarlo in auto al poliambulatorio di Tarvisio per sottoporlo a un elettrocardiogramma. Erano da poche trascorse le 18. Poco dopo, proprio mentre scendeva in auto dalla malga, Ruben accusò un altro malore, questa volta fatale. Sul Goriane accorse l’elicottero austriaco, ma la corsa all’ospedale di Klagenfurt fu vana. Ruben morì alle 21.25 di quella domenica 4 agosto. Il malore del ragazzo venne scambiato per un ‘attacco d’ansia’ e non per un campanello d’allarme di un infarto, leggerezza che poi costò la vita al 34enne. Una diagnosi corretta e il tempestivo trasporto in ospedale lo avrebbero salvato. Così ha stabilito il giudice. Ora ci sarà l’appello.