20 aprile 2024
Aggiornato 07:00
L'8 marzo

Festa della donna: non solo mimose

Una storia che affonda le sue radici nei primi del ‘900. Una lotta delle donne per le donne

UDINE - C’erano una volta 129 operaie arse vive dentro la fabbrica in cui lavoravano. Erano madri, mogli, figlie, sorelle. Erano donne che lottavano contro le terribili condizioni in cui erano costrette a quotidianamente. Erano donne che combattevano per conquistare il giusto spazio nella società. La leggenda vuole, perchè in realtà di questo si tratta, che fosse il 1908, a New York, e che a seguito della tragedia, tale Rosa Luxemburg avanzasse la proposta di istituire l’8 marzo la Giornata internazionale della donna. 

LE ORIGINI STORICHE - La storia, quella vera, è diversa. Era il 1909, più precisamente il 28 febbraio, sempre negli States, a New York. In quel giorno il partito socialista americano organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto. Un tema già lungamente discusso negli anni precedenti in America. Alle manifestazioni per il suffragio universale si unirono quindi ben presto anche altre rivendicazioni dei diritti. Già tra il novembre 1908 e il febbraio 1909 migliaia di operaie di New York scioperarono per reclamare un aumento dello stipendio e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Nel 1910 l'VIII Congresso dell'Internazionale socialista propose per la prima volta di istituire una giornata dedicata alle donne. Un anno più tardi nel 1911, il 25 marzo, una tragedia (presumibilmente la vicenda da cui è nata la leggenda della fabbrica Cotton) che portò al moltiplicarsi delle manifestazioni «rosa»: nella fabbrica Triangle di New York si sviluppò un incendio e 146 lavoratori persero la vita, si trattava per lo più di donne immigrate. Da allora nacquero delle giornate dedicate alle donne anche in molti Paesi europei, tra cui Germania, Austria e Svizzera. Dovremo però aspettare il 1917 per definire questa Giornata proprio l’8 marzo. In quel giorno le donne di San Pietroburgo scesero in piazza. Chiedevano la fine della guerra. Ebbe inizio la «rivoluzione russa di febbraio». L’evento fu d’ispirazione per le delegate della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, a Mosca, che scelsero l'8 marzo come data della Giornata Internazionale dell'Operaia. Nel nostro Paese la Festa della Donna (così come siamo più soliti chiamarla) iniziò a essere celebrata nel 1922.  Bisognerà attendere il 1945 affinché l’iniziativa prenda maggiore forza. All’epoca l'Unione Donne in Italia (formata da Pci, Psi, Partito d'Azione, Sinistra Cristiana e Democrazia del Lavoro) celebrò la Giornata della Donna nelle zone già liberate dal fascismo. L’anno seguente, il 1946, fu tutta l’Italia a ricordare la Festa della Donna. Fu scelta inoltre la mimosa come simbolo della ricorrenza. Nella storia più recente la Giornata è diventata opportunità e momento rappresentativo di rivendicazione dei diritti femminili (dal divorzio alla contraccezione fino alla legalizzazione dell'aborto) e di difesa delle conquiste delle donne.

I SIGNIFICATI - Una giornata simbolica. È questo l’8 marzo. Un giorno in cui tutti possono ricordare (anche se in realtà tutti dovremmo farlo quotidianamente) le conquiste sociali e politiche delle donne. Un momento di riflessione su ciò che ancora si può e si deve fare. Un'occasione per consolidare la lotta contro le discriminazioni e le violenze. La Giornata Internazionale della Donna è uno spunto per rammentare ciò che è stato e per decidere cosa sarà. Questo è ciò che l’8 marzo dovrebbe essere, soprattutto per le donne.

UNA GIORNATA DI RIFLESSIONE - Quindi cogliamo quest’occasione come spunto di riflessione. Le molte donne che hanno combattuto all’inizio dello scorso secolo volevano migliori condizioni di lavoro, sociali e politiche. Ma desideravano anche cancellare discriminazioni e violenze. E oggi, a che punto siamo? In tal proposito le disquisizioni potrebbero essere pressoché infinite. I punti di vista, giustamente, diversi. Ma c’è un dato su tutti che certamente azzera le polemiche. La violenza sulle donne. Un tema (purtroppo) sempre attuale. Proprio per questa ragione nell’ambito della campagna di sensibilizzazione, ‘Questo non è amore’, l’8 marzo l’Ufficio mobile della Polizia di Stato sarà presente con tutto il suo equipaggio in molte piazze d’Italia. L’obiettivo è quello di favorire l’emersione della violenza di genere, offrendo alle vittime il supporto di un’equipe di operatori specializzati: nello specifico, della Divisione Anticrimine, della Squadra Mobile, dell’Ufficio Medico e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che offriranno alle donne un omaggio floreale, simbolo della ricorrenza.