24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Udine

Honsell 'deportato', indaga la Digos

Il diretto interessato, Furio Honsell, si è detto profondamente addolorato. Condanna anche da Serracchiani

UDINE – Sono stati rimossi dagli agenti della Digos i due adesivi raffiguranti l’ex sindaco di Udine Furio Honsell con le vesti da deportato rinvenute nel parcheggio di piazza Patriarcato e alla fermata del bus di via Del Din. Una vicenda sollevata dal Diario di Udine che grazie alla segnalazione di un lettore ha portato a conoscenza del fatto, poi ripreso anche dai media nazionali.

INDAGINI IN CORSO - Come detto, mercoledì sono intervenuti gli uomini della Digos insieme ai colleghi della Polizia scientifica per esaminare le due ‘figurine’ con la scritta ‘Furio Honsell sindaco di auschwitz’. Le hanno rimosse dai pannelli sui cui erano state attaccate e sono state poste sotto sequestro. Le indagini sono in corso, con la Digos che sta visionando anche le immagini delle telecamere sulla pubblica via alla ricerca di qualche elemento utile. Due i reati ipotizzati, al momento contro ignoti: la diffamazione a mezzo stampa (pur non trattandosi di un mezzo di comunicazione ‘classico’, il fatto di appiccicare adesivi offensivi in strada rientra in questo ambito) e discriminazione razziale, etnica e religiosa (legge Mancino).

IL COMMENTO DI HONSELL E SERRACCHIANI - Il diretto interessato, Furio Honsell, si è detto profondamente addolorato «che i fatti più tragici della storia del XX secolo possano essere strumentalizzati in qualche maniera». «Un’immagine come questa non merita risposta – ha aggiunto – ma soltanto una ferma condanna verso chi non riconosce quale tragedia sia stata la Shoah. In questo modo non si sta mancando di rispetto alla mia persona, ma a chi è morto ad Auschwitz». Ferma anche la condanna della presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani. «Usare le tragedie della nostra storia per compiere un attacco politico è squallido e pericoloso. A Furio Honsell e all’Anpi va tutta la mia solidarietà». «La follia nazista ha ferito nel profondo questa terra e il suo popolo. Riesumare quell’ideologia di morte per attaccare una figura politica – continua Serracchiani -  è un atto ignobile che merita la condanna di tutte le parti politiche e delle istituzioni unanimi». «L’antifascismo e la memoria della Shoah – conclude - sono valori fondamentali che tutti siamo chiamati a difendere e a mantenere alla base della Repubblica e delle Istituzioni».