16 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Sabato 24 e domenica 25 marzo

26^ edizione delle Giornate FAI di Primavera: in Fvg 29 visite straordinarie in 9 località

Un Paese che ritrova la propria identità in un evento festoso e rassicurante che supera gli schieramenti

FVG - Palazzi della politica solitamente inaccessibili, aree archeologiche, borghi che custodiscono antiche tradizioni, colonie marine abbandonate, luoghi dello sport e della produzione, chiese e monumenti che svelano spazi sorprendenti. Le aperture delle Giornate FAI di Primaverasabato 24 e domenica 25 marzo 2018, raccontano con la loro straordinaria varietà un’Italia che sempre di più si riconosce nella vastità del suo patrimonio culturale e nella ricchezza della sua storia. Un Paese che ritrova la propria identità in un evento festoso e rassicurante che supera gli schieramenti e fa sentire tutti parte di uno stesso grande e meraviglioso Paese, bene comune di ogni italiano. Le emozioni che ci uniscono sono il desiderio e la passione di scoprire le tante facce della bellezza che ci circonda: per questo il FAI invita tutti a partecipare a questa grande festa italiana, vivendo la gioia di sentirsi parte di un popolo con solide radici che in questo modo rafforza il filo che lo lega. Nessun evento collettivo è tanto ricco di entusiasmo e di tolleranza, nulla come le grandi code davanti ai nostri monumenti simboleggiano con più forza questa unione al di là dei propri convincimenti. C’è un’Italia che invita e un’Italia che partecipa: l’energia dei 50.000 volontari del FAI attraversa la Penisola da nord a sud alle isole e spinge la gente a scoprire, negli oltre 1000 i luoghi aperti al pubblico, i tanti frammenti di una stessa identità.

LA MANIFESTAZIONE, oltre a essere un momento di incontro tra il FAI e la gente, uniti nel festeggiare e raccontare la propria storia più bella e più nobile, è anche un importanteevento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del FAI.

L'EDIZIONE 2018 - Anche quest'anno il programma delle due giornate in Friuli Venezia Giulia è molto vario e ricco di proposte con ben 29 visite straordinarie a contributo libero, in 9 località: Cividale del Friuli (UD), Gemona del Friuli (UD), Grado (GO), Palmanova e Trivignano Udinese (UD), Sacile (PN), Spilimbergo (PN), Trieste e Udine. Si tratta di luoghi che rappresentano varie anime della regione, dall’arte all’industria, dalla vita sociale al paesaggio, resi fruibili ai visitatori grazie all'impegno e alla disponibilità dei volontari delle Delegazioni, dei Gruppi FAI, dei Gruppi FAI Giovani e degli Apprendisti Ciceroni®, studenti appositamente formati dal FAI, dai loro professori e da esperti storici e storici dell'arte nel corso dei mesi scorsi, che faranno da guida ai partecipanti.

UDINE - In provincia di Udine le aperture si svolgeranno, a Cividale del Friuli con 2 siti: l’Istituto Tecnico Agrario «Paolino d'Aquileia»,  il Museo della Grande Guerra (a cura del Gruppo FAI di Cividale del Friuli); a Gemona del Friuli con 4 siti: la Civica Biblioteca Glemonense e Archivio Storico Comunale, l’Ossario del Duomo, il Duomo, il Museo Civico di Palazzo Elti (a cura del Gruppo FAI di Gemona del Friuli); a Palmanova con la Mine Veneziane e a Trivignano Udinese il Borgo di Clauiano (a cura del Gruppo FAI di Palmanova); a Udine con 5 siti connessi dal percorso «i luoghi della conoscenza»: l’Ex Chiesa di San Francesco; l’Ex Convento e Scuola dei Barnabiti – Cittadella degli Studi; l’Ex Macello, ora Museo Friulano di Storia Naturale; Palazzo Caiselli, ora sede dell'Università di Udine; Palazzo Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, ora sede dell'Università di Udine (a cura della Delegazione FAI di Udine).

PORDENONE - In provincia di Pordenone le aperture si svolgeranno, a Sacile con 6 siti legati idealmente dal percorso «Sacile, il giardino della Serenissima tra arte e storia»: la Cinta muraria – Torrione di San Rocco; Palazzo Ragazzoni; Galleria Pino Casarini (in Piazza Duomo); l’Ospitale Vecchio (anche Ospitale di Santa Maria della Misericordia) e la vicina Chiesa di San Gregorio; Palazzo Bellavitis con l’Oratorio di San Giuseppe* e infine il Monumento commemorativo nel giardino di Casa Balliana* (a cura della Delegazione FAI di Pordenone e del Gruppo FAI Giovani di Pordenone). Sacile partecipa per la prima volta nelle Giornate FAI; a Spilimbergo con 2 siti: il Duomo di Santa Maria Maggiore e Palazzo Tadea con le Cantine del Palazzo Dipinto, un tempo adibite a carcere e mai aperte prima al pubblico (a cura del Gruppo FAI di Spilimbergo).

GORIZIA - In provincia di Gorizia le aperture si svolgeranno a Gradocoinvolta per la prima volta nelle Giornate FAI, con 5 siti: il Lapidarium (adiacente al Duomo di Sant’Eufemia); la Basilica di Santa Maria delle Grazie; i resti della Basilica della Corte; la Basilica di Sant'Eufemia; infine «Grado Vecia» (a cura del Gruppo FAI di Gorizia e del Gruppo FAI Giovani di Gorizia).

TRIESTE - A Trieste, le aperture seguiranno il percorso «Mito e Storia del Barone del Revoltella» con 2 siti: l’Istituto Tecnico Industriale «A. Volta» e Palazzo Revoltella (ora sede della sezione baronale del Museo Revoltella). Si potrà inoltre visitare la mostra «Il Volta: tra arte e tecnica nella Trieste dell'Impero» presso la Sala Comunale d’Arte di Piazza Unità (a cura del Gruppo FAI di Trieste e del Gruppo FAI Giovani di Trieste).

PER I SOCI - Le Giornate sono aperte a tutti, ma un trattamento «speciale» viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante l’evento - a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali ed eventi dedicati, perché iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un beneficio: conviene a se stessi e fa bene all’Italia. In regione quattro aperture dedicate ai soli Iscritti FAI: due a Sacile, Palazzo Bellavitis con l’Oratorio di San Giuseppe e infine il Monumento commemorativo nel giardino di Casa Balliana, una «chicca» a Trieste, i laboratori e l’archivio dell’Istituto Tecnico Industriale «A. Volta» (bene che invece nelle altre parti è aperto per tutti) e una a Udine, gli archivi della collezione geologica e della collezione entomologica del’Ex Macello, ora Museo Friulano di Storia Naturale (su prenotazione 338.1961876 dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Il bene nelle altre parti è aperto per tutti).

LINGUA STRANIERA - Anche quest’anno, in alcune località saranno disponibili visite guidate in lingua straniera, per favorire la partecipazione alle visite di turisti e nuovi cittadini italiani: a Trieste, gli Apprendisti Ciceroni dell’International School of Trieste offriranno, su prenotazione, le visite in inglese a Palazzo Revoltella, dove saranno effettuate anche visite in sloveno (per informazioni e prenotazioni: trieste@delegazionefai.fondoambiente.it) e a Grado, dove saranno disponibili viste in sloveno.

Per l’elenco completo delle 1000 aperture nazionali e per conoscere il dettaglio degli orari è possibile consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02 467615366. Inoltre l’App FAI è scaricabili gratuitamente dagli store di Apple e Google per gli utenti i-Os e Android. L’app è geolocalizzata e riconosce la posizione dell’utente, indicando la mappa dei luoghi più vicini da visitare. 

Le Giornate FAI sono sempre più social e sono contraddistinte dall’hashtag #giornatefai. 
I profili regionali sono: Facebook @FaiGiovaniFvg, Instragram @faigiovanifvg e Twitter @FAI_FVG.
Il 50% circa dei beni aperti a livello nazionale durante le Giornate sono fruibili anche da persone con disabilità fisica. In Friuli Venezia Giulia ben 17 su 29.