19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Udine

Presentato al Carnera il nuovo coach della Gsa: è Demis Cavina

Un ritorno importante quello dell'allenatore nato alle porte di Bologna a Castel San Pietro, head coach della Snaidero nel corso dell'annata 2009-2010

UDINE - Il nuovo coach dell'Apu Gsa Udine Demis Cavina è stato presentato al Carnera venerdì ad ora di pranzo. Un ritorno importante quello dell'allenatore nato alle porte di Bologna a Castel San Pietro, head coach della Snaidero nel corso dell'annata 2009-2010 terminata ai play-off di A2 contro, ironia dei corsi e ricorsi, Casale. «Il casting per il nuovo allenatore è durato poco, il primo incontro è stato fatale», ha esordito, presentando Cavina, il g.m. Micalich che ha poi sottolineato con soddisfazione: «E' il profilo giusto per rispondere ai desiderata del Presidente ed ha grande entusiasmo. E' stata, perciò, una scelta molto rapida».

Cavina, con l'abbronzatura di chi ha già avuto un assaggio delle vacanze e con la sciarpa bianconera al collo, ha ricollegato l'inizio della nuova avventura friulana con quella avvenuta come neo allenatore della Snaidero: «Mi fa piacere iniziare come avevo iniziato 10 anni fa, cioè con la conferenza stampa in campo, perché ho già voglia di iniziare a sentire il parquet che cigola. Sono molto entusiasta e carico, felice di essere tornato a Udine. E' stata una cosa molto rapida perché è avvenuta nei tempi giusti per il posto giusto». Gli fanno presente che il presidente Pedone spera di vedere in campo una squadra che dia spettacolo ed il tecnico emiliano non è stato colto impreparato: «Ho parlato con il presidente, penso che per fare buoni risultati non bisogna solo allestire un buon roster, ma anche giocare una buona pallacanestro, anche perché una formazione che gioca bene  difficilmente perde. Per me spettacolo vuol dire passarsi bene la palla, correre, difendere su tutto campo, poi, se viene anche una schiacciata in più, siam tutti contenti. I miei canoni di spettacolo sono un po' diversi da quelli della Nba».

Cavina è anche ben consapevole delle ambizioni della società friulana: «Conosco la piazza e so che a Udine  non si accontenta. So dell'ambizione e della voglia di risultati della società e l'ho scelta anche per questo. Si potrà, però, parlare di obiettivi solo quando avremo finito di costruire la squadra». E, sul mercato, il tecnico emiliano chiosa: «Ci sarà una bella concorrenza in questo mercato viste le tre promozioni e le cinque retrocessioni del prossimo anno. Diop? Per quello che ho visto in campo, è un giocatore che ha qualità e che già ora è importante per il palcoscenico italiano. Essendo così giovane, voglio parlare non solo con lui, ma anche  con chi lo rappresenta per capire quale sia il suo progetto di crescita e, contratto o non contratto, se sia contento e se sia idoneo per il progetto che vogliamo creare».