23 aprile 2024
Aggiornato 19:30
industria 4.0

Sfida pordenonese ai giganti della realtà aumentata

All’hackaton dell’Aeronautica Militare tre start-up pordenonesi hanno competuto al pari di Finmeccanica, Vitrociset, e Mimos

PORDENONE – Competere nella stessa arena sotto il giudizio di giganti tecnologici come Leonardo (già Finmeccanica), Vitrociset, Techno Sky e Mimos, tanto per citare solo alcuni nomi, è una gran bella soddisfazione, un’emozione e un orgoglio per tutto il territorio Pordenonese frutto di competenze tecnologiche di nicchia - e quindi ad altissimo valore aggiunto - che tre start-up locali hanno dimostrato di possedere ad Airathon, l’hackaton organizzato dall’Aeronautica militare in collaborazione con EY per individuare soluzioni all'avanguardia nel campo della Logistica 4.0.  «Un primo traguardo e una grande soddisfazione – ha detto Michelangelo Agrusti, Presidente di Unindustria Pordenone – frutto anche della collaborazione di cui le imprese pordenonesi hanno potuto godere maturata nell’ambito del piano Industria 4.0 che ha in Unindustria l’ispiratore principale grazie alla Lean Experience Factory, la fabbrica modello di San Vito al Tagliamento creata assieme a McKinsey dove ha trovato sede il primo Digital Innovation Hub Italiano». 

DUE TASK RICHIESTE - Per 48 ore, a Pratica di Mare, le tre imprese pordenonesi - Linup, Irs e BAcademy – hanno sfidato i competitors a colpi di realtà aumentata, blockchain e Internet of things sotto la sapiente supervisione del mentore Franco Scolari, Direttore del Polo Tecnologico di Pordenone dove due delle tre aziende sono insediate e da dove hanno preso le prime, effettive mosse. Aeronautica Militare aveva chiesto alle start-up di sviluppare due task principali: potenziare le modalità di skill dei manutentori remoti degli aerei militari (attraverso tecnologia realtà aumentata e realtà virtuale) e, inoltre, di riuscire a mantenere certificato e immutabile lo stream delle istruzioni per la manutenzione grazie alla tecnologia blockchain.
«Quarantottore di applicazione di tecnologie dirompenti con clienti ed osservatori di altissimo livello mondiale – spiega Scolari – è stato per me molto meglio di una Beauty farm a cinque stelle. Ci eravamo preparati e i nostri giovani startupper hanno ben tenuto alto immagine e competenze del nostro territorio».