25 aprile 2024
Aggiornato 21:30
3 anni fa

Uccise il figlio drogato: al 77enne negata la detenzione domiciliare

La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal suo avvocato contro la decisione del Tribunale di sorveglianza di Trieste, che gli aveva negato i domiciliari

FIUME VENETO - Franco Dri, di 77 anni, detenuto per aver ucciso, tre anni fa, a Fiume Veneto, il figlio tossicodipendente, resterà in carcere. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal suo avvocato Giancarlo Zannier contro la decisione del Tribunale di sorveglianza di Trieste, che gli aveva negato i domiciliari.

Dri il 26 gennaio 2015, armato di una pistola, regolarmente detenuta, fece fuoco contro il figlio Federico, di 47 anni, al termine di un litigio. La vittima, che da tempo era tornato a vivere nella casa dei genitori, era morto al termine di un delicato intervento chirurgico all'ospedale di Pordenone nel tentativo di rimuovere il proiettile. All'origine della tragedia, avvenuta davanti agli occhi impotenti della madre e moglie rispettivamente della vittima e dell'assassino, c'erano i problemi di droga del 47enne, che hanno minato per anni l'equilibrio famigliare e compromesso i rapporti.

L'anziano, dopo aver scontato una parte della pena ai domiciliari, da ottobre dello scorso si trova in carcere a Treviso per scontare la pena residua di cinque anni, due mesi e 17 giorni di reclusione. Nei mesi scorsi per l'uomo è stata presentata richiesta di grazia al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la petizione è stata sottoscritta anche da oltre mille concittadini dell'anziano.