20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Fvg

Caos vaccini: il rinvio dell'obbligo non scalfisce Fedriga ma fa arrabbiare il Pd

Per Spitaleri va difesa a salute dei cittadini, a cominciare dai più piccoli. Per Serracchiani

UDINE - «Pensiamo che i vaccini siano importanti, ma questa importanza la si esplica con un'alleanza con le famiglie». Lo ha dichiarato il Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga sul tema vaccini, dopo il rinvio dell'obbligo di fornire la documentazione alle scuole contenuto nel decreto mille proroghe. «Ho sempre avuto una concezione di Stato liberale in cui non si impone con metodi coercitivi ai cittadini ma si condivide con loro un percorso che è fondamentale. Questo è esplicitato dal fatto che con il decreto Lorenzin i bambini fino a 6 anni non potevano accedere al percorso formativo, dai sei anni in poi potevano farlo, si creava una differenziazione senza senso, oltretutto non risolvendo il problema dei bambini immunodepressi che venivano tutelati fino ai 6 anni e poi non più – ha argomentato -. Credo che o si crea questa alleanza con le famiglie, si condivide e si fa una scelta insieme, altrimenti il problema non lo si affronta seriamente ma si fa semplicemente propaganda».

LA CRITICA DEL PD FVG - Una scelta, quella del governo, che ha scatenato la dura reazione del Pd, anche in Friuli Venezia Giulia. «Siamo arrivati al punto che serve una mobilitazione popolare per chiedere a chi ci governa, a Roma e in Friuli Venezia Giulia, che facciano il loro dovere: difendere la salute dei cittadini, a cominciare dai più piccoli». Lo afferma il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri, commentando le dichiarazioni di Fedriga e dell'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, in merito all'obbligatorietà dei vaccini. Per Spitaleri «non ci sono mai stati dubbi che Fedriga sarebbe stato presidente onorario del Fvg ed esecutore effettivo degli ordini del duo Salvini-Di Maio. Lo abbiamo sperimentato quando si è trattato di mettere la faccia per difendere imprese e lavoratori dai danni del Dl Dignità, ma riesce ancora a stupire che si spinga al punto di sostituirsi ai medici e negare per fedeltà di partito la realtà di un rischio effettivo. E poi chi fa così pretende di schierarsi per la famiglia e la natalità».

LE PAROLE DI SERRACCHIANI - «Ci sono esponenti del centrodestra che dovrebbero incatenarsi al palazzo della Regione per protesta contro Fedriga. A cominciare dagli esponenti della Giunta comunale di Trieste, che ha fatto da avanguardia nell'introdurre l'obbligo vaccinale per l'accesso agli asili nido, accusando l'inerzia della Regione, allora guidata dal centrosinistra. O da chi ora siede al tavolo della Giunta Fedriga e solo due anni fa scriveva interrogazioni indignate contro la Giunta di centrosinistra colpevole di non aver ancora introdotto l'obbligatorietà dei vaccini per chi frequenta gli asili nido». Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani. «Noi - ricorda Serracchiani - abbiamo fatto esattamente quello che si doveva, in scienza e coscienza: quando il tasso di immunizzazione è sceso abbiamo subito lanciato una campagna di informazione e, quando abbiamo capito che non bastava, abbiamo legiferato. Non per ideologia, ma perché questo serviva per tornare a proteggere al meglio i nostri bambini». «Ora è cambiato tutto, anche le convinzioni più radicate. Ora abbiamo un assessore alla Salute che non ascolta i medici e i ricercatori, ma che si inchina al volere capriccioso della Lega e dei 5Stelle, dimenticando totalmente di avere in tasca la tessera di un partito che sta facendo girare lo slogan 'l vaccino è la legittima difesa di tutti i bambini'. Spero - conclude Serracchiani - che la sua smemoratezza non sia contagiosa tra le file di Forza Italia».