20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Codroipo

Nasce la Cciaa di Pordenone e Udine: patto siglato a Villa Manin

Le interviste ai protagonisti dell'accordo: Da Pozzo, Agrusti e Fedriga

CODROIPO - Aprendo la conferenza stampa indetta questo pomeriggio a Villa Manin per l’imminente costituzione della Camera di Commercio di Pordenone e Udine, Giovanni Da Pozzo, in rappresentanza delle categorie economiche udinesi, ha ringraziato «tutte le categorie e chi si è adoperato con impegno per definire l'accordo tra le due Camere di commercio. Personalmente ho sempre avuto a cuore le istanze degli amici pordenonesi, comprensibili per un territorio che si è sentito penalizzato: la Camera di Commercio era sicuramente un nodo importante in un momento particolare».Nasce quindi la Cciaa unica tra Pordenone e Udine, con governance divisa a metà che avrà l'obiettivo di stare insieme finchè o nascerà una unica Cciaa del Fvg oppure, cosa più probabile stando alle dichiarazioni dei diretti interessati, si tornerà a un assetto a tre Cciaa sul territorio regionale. Situazione che potrà verificarsi solo dopo che il Governa avrà affidato alla Regione Fvg la competenza in materia di Camere di Commercio. 

LE PAROLE DI DA POZZO - «Con questo accordo - ha aggiunto Da Pozzo - abbiamo definito un percorso rispettoso non dei numeri ma delle realtà territoriali. Non c'è un vinto né un vincitore, tutti abbiamo lavorato per ottenere il massimo, tutti, da una parte e dall'altra, abbiamo dovuto fare passi indietro. La Regione ha avuto poi un ruolo importante, con l'assessore Bini e il presidente Fedriga, che ringrazio molto. La nuova realtà camerale rappresenterà l'80% dell'economia del Fvg, con la piena valorizzazione delle specificità territoriali. Un ringraziamento particolare va a Michelangelo Agrusti, che ha dimostrato una fortissima caparbietà e volontà di trovare una soluzione. Sono sicuro che con gli amici con cui condivideremo la governance faremo un buon lavoro per le imprese e gli imprenditori, sempre coordinato con le attività della Regione e rispettosissimo delle singole realtà del nostro ricchissimo territorio».

AGRUSTI E L'INTESA RITROVATA - Gli ha fatto eco Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pn, a nome del tessuto economico della Destra Tagliamento: «Anche quando è infuriata la polemica più aspra abbiamo continuato a incontrarci per capire – e questo è avvenuto sin da febbraio – se potevamo trovare il bandolo della matassa quando in realtà tutto sembrava muovere verso i ricorsi. La preoccupazione di chi si è seduto al tavolo delle trattative – ha spiegato ancora Agrusti – era che questa Regione, così piccola e complicata, non subisse traumi irreparabili. Ho sempre profuso il mio impegno all’unità del Friuli Venezia Giulia ed anche in questa specifica circostanza ho lavorato affinché il tessuto non si disintegrasse». Secondo il presidente di Unindustria, soffermatosi sul quadro politico sociale che aveva preceduto la questione Camera di Commercio, «la mistica dei numeri di Renzi aveva portato a una semplificazione non molto chiara, così come la ratio della riforma del sistema camerale contenuta nel decreto Calenda. Poi – ha detto ancora – altri eventi tra cui gli emendamenti notturni hanno incrementato le distanze innescando status da figli e figliastri e, di conseguenza, una ribellione in tutte le articolazioni sociali della Destra Tagliamento. A noi è spettato il compito di tenere unite quelle Istituzioni in una battaglia giusta, non certo contro Udine ma a salvaguardia di un diritto». Agrusti ha sottolineato, come elemento decisivo allo sbocco oggetto della conferenza stampa odierna anche «l’intelligenza della politica che ci è stata vicina, non ci siamo sentiti abbandonati ma accompagnati, sia a Pordenone sia a Udine». Agrusti ha infine ringraziato il Governatore della Regione anche «per le forzature necessarie che andavano fatte».