19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Politica

L’Espresso attacca il senatore Pittoni. Lui: «Ridicolo»

Il politico friulano, presidente della commissione istruzione al Senato, finisce nel mirino per i titoli di studio e per il cv

UDINE – Il friulano Mario Pittoni, presidente della commissione istruzione al Senato, finisce nel mirino de L’espresso. Per il settimanale è impensabile che una persona con la terza media, che compila il suo curriculum vitae a mano, possa incidente (e ‘governare’) il mondo della scuola in Italia. Ma il diretto interessato rimanda al mittente le accuse, sottolineando come lo studio sia proseguito con il passare degli anni e come la conoscenza acquisita sui meccanismi del mondo della scuola gli sia riconosciuta dalla gran parte degli addetti ai lavori. Il senatore bolla come ‘ridicolo’ l’attacco del settimanale.

L'ATTACCO DE L'ESPRESSO - Nell’articolo pubblicato sulla versione on line de L’Espresso, Pittoni viene ‘massacrato’ per come ha compilato il suo cv, per le informazioni che contiene e per la sua ‘idea’ di scuola, fatta propria dalla Lega (in pratica lo smembramento della ‘buona scuola’ del governo Renzi). Ecco un passaggio di quello che il settimanale scrive sul cv del senatore friulano, che si può trovare sul web: «Poche voci, scritte in uno stampatello stentato e una calligrafia incomprensibile (sì, è compilato a mano). Tra le voci degne di nota ci sono: addetto stampa di Edi Orioli, campione della Parigi-Dakar e direttore responsabile di una rivista di annunci».

LA DIFESA DI PITTONI - Ecco come Pittoni ha risposto su Facebook a L’espresso: «Non ho mai smesso di studiare. E' una passione. I ‘polverosi libri’ sono un'invenzione della giornalista. Non a caso, dopo quasi undici anni che praticamente vivo al ministero dell'Istruzione, mi viene riconosciuto di conoscere la macchina ministeriale come pochi. La mia attività risulta essere più che apprezzata dagli addetti ai lavori. Non ultimo il disegno di legge per l'abolizione della chiamata diretta, che la settimana scorsa ha raccolto giudizi decisamente lusinghieri della stampa specializzata. Forse è questo che rode al Pd! Con mamma e fratello insegnanti, sono praticamente cresciuto a pane e scuola, e i miei cinque anni di medie superiori li ho fatti, anche se in due scuole diverse. La sfida sul diploma è legata al periodo, che era di contestazione globale. Ridicolo da parte de ‘L'Espresso’ presentare come curriculum una noticina buttata lì in 3 minuti su richiesta dell'impiegata comunale».