19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Calcio

Udinese e Torino pareggiano davanti a 18.800 tifosi

I bianconeri passano in vantaggio con De Paul, ma vengono raggiunti da Meitè

UDINE - Una bella Udinese, determinata e aggressiva, ringrazia a modo suo gli oltre 18.800 tifosi presenti alla Dacia Arena e porta a casa un pareggio che vuol dire continuità. Ci pensa il solito Rodrigo De Paul a sbloccare la gara; i bianconeri provano a fare il proprio gioco e a chiudere l'incontro nel primo tempo mentre nella ripresa - quando il Torino pareggia con Meitè - si rimboccano le maniche e soffrono di squadra.  

Primi 10 minuti di gioco che non regalano grandi emozioni: fase di studio per entrambe le formazioni che non vogliono sbilanciarsi. L’incontro si accende solo all’ 11’ grazie a Berenguer, che servito in area, sorprende Scuffet con un colpo di testa. Il pallone va a finire in rete ma l’arbitro Valeri annulla per fuorigioco. Al 13’ grande ripartenza di Rodrigo De Paul che arrivato al limite dell’area serve Mandragora: il suo sinistro sfiora il palo coperto da Sirigu e termina sul fondo. Al 17’ cambio obbligato tra le fila del Torino: Iago Falque deve lasciare il campo per un problema fisico al suo posto entra Simone Zaza. Al 27’ gol del vantaggio per i nostri bianconeri: ennesimo contrasto vinto da Fofana a metà campo e passaggio immediato a Pussetto. L’argentino allarga il gioco di prima intenzione su De Paul che fa partire una gran rasoiata. Sirigu fulminato sul primo palo e Udinese avanti di 1 gol. Prima frazione di gioco caratterizzata dal solito ordine tattico a cui ci ha abituato mister Velazquez con i bianconeri che a differenza della scorsa partita non rinunciano alla fase offensiva.

Secondo tempo che comincia con il pareggio immediato del Torino grazie al gran sinistro di Meitè da fuori area che pesca l’incrocio alla destra di Scuffet. Mister Velazquez tenta il tutto e per tutto e manda in campo forze fresche: dentro Teodorczyk, Machis e Barak per Pussetto, Mandragora e un esausto Lasagna. Allo scadere gran lancio di Teodorczyk per Machis che a tu per tu con Sirigu manca l’aggancio decisivo.