29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Leva obbligatoria

Reintroduzione della naja: dal Fvg una proposta di legge nazionale

Testo di legge a firma di Camber e Piccin. Forze politiche divise: ok dalla Lega, contrari i Cittadini

UDINE – Una proposta di legge nazionale, firmata da Piero Camber e Mara Piccin (entrambi Forza Italia), per reintrodurre, in Italia, la leva obbligatoria o in alternativa il servizio civile. Una proposta che divide le forze politiche del Friuli Venezia Giulia, con il centrodestra che si dimostra favorevole e il centrosinistra che si dichiara titubante se non contrario. «In sostanza - spiega uno dei proponenti - si propone di colmare un vuoto educativo mirante a reintrodurre un periodo formativo obbligatorio, indicativamente di 6 mesi, da svolgere fianco a fianco con chi effettua quotidianamente un servizio a favore della comunità: la Protezione civile, le associazioni e organizzazioni del Terzo settore, le Forze armate».

LA POSIZIONE DELLA LEGA - «L'istituzione del servizio civile o militare è uno dei cavalli di battaglia del ministro Matteo Salvini ormai da diverso tempo - commenta il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Mauro Bordin - inizialmente la proposta è stata accolta da alcuni con scetticismo, ma oggi viene valutata attentamente da più parti. Sull'iniziativa è noto l'impegno del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. Si tratta – aggiunge – di trovare per i nostri ragazzi uno strumento ulteriore di crescita, di educazione e di acquisizione di un metodo di comportamento che in alcuni casi si è perso. Il servizio militare - spiega l'esponente leghista – ha un'impostazione educativa sotto certi aspetti più rigida, mentre il servizio civile può porre il giovane in contatto con realtà sociali importanti. Si tratta, quindi, di due opportunità che, sebbene diverse, presentano un'enorme valenza educativa. Non posso che consigliare e sostenere simili esperienze». "Il servizio militare o civile, se reintrodotto con le giuste forme, è assolutamente utile. Rimangono comunque alcune valutazioni da affrontare - dice ancora il capogruppo della Lega - come la durata del periodo del servizio oppure come inquadrare gli studenti universitari che hanno davanti a loro un lungo percorso di studi con la necessità di trovare, subito dopo la laurea, un'adeguata occupazione. Pensare a un esonero per i neolaureati permetterebbe di non compromettere un veloce e necessario ingresso nel mondo del lavoro. Questi sono dettagli che verranno approfonditi e discussi in seguito».

LO SCETTICISMO DEI CITTADINI - Diversa la posizione del capogruppo dei Cittadini,Tiziano Centis: «Se un'esperienza di servizio civile o militare volontaria va considerata positiva per chi sceglie di svolgerla - spiega Centis - obbligare i nostri ragazzi a impegnare diversi mesi di vita contro la propria volontà è profondamente sbagliato. La vita delle persone non appartiene allo Stato. L'idea che la macchina pubblica possa pretendere dai nostri ragazzi tempo, energie, risorse è esattamente il contrario della logica liberale che dovremmo favorire: e cioè quella di individui liberi che pagano le tasse per avere in cambio buoni servizi e sicurezza. Non è giusto, inoltre - conclude - introdurre un ulteriore onere nei confronti di una generazione, quella dei giovani, che oggi già porta sulle spalle gli errori fatti dai governanti del passato, errori che hanno portato a un sempre più difficile accesso al mondo del lavoro e hanno reso un miraggio l'ottenimento di una pensione dignitosa in tempi ragionevoli. Siano almeno liberi di scegliere per il proprio futuro»

IL PERCORSO DELLA PROPOSTA DI LEGGE - "Dopo un ultimo esame in I Commissione - chiude Camber – questa proposta di legge nazionale, che è un importante atto di impulso nei confronti del Governo e del Parlamento, approderà il 2 ottobre in Aula: la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia potrà così contribuire a dare ai giovani uno strumento ulteriore di crescita per un rilancio sostanziale, morale e sociale del Paese, finalizzato a un'autentica cultura della solidarietà».