29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Sanità

Assistenza integrata fra ospedale e territorio: dal Cro di Aviano un nuovo modello

Ogni anno, in Friuli Venezia Giulia, più di 4.500 nuovi casi di cancro (oltre il 50% del totale) riguardano gli over 70. Per loro è più difficile raggiungere il centro dove seguire le terapie

AVIANO - Parte dal Cro di Aviano un nuovo modello di assistenza integrata fra ospedale e territorio per curare al meglio i pazienti anziani colpiti da tumore. Ogni anno, in Friuli Venezia Giulia, più di 4.500 nuovi casi di cancro (oltre il 50% del totale) riguardano gli over 70. Tra questi cittadini si registrano nella Regione le percentuali di sopravvivenza più basse a 5 anni dalla diagnosi: nella fascia d’età compresa fra 65 e 74 anni, sono pari al 64,7% fra gli uomini e al 62,6% fra le donne (tassi che scendono rispettivamente al 50,1% e al 42,1% negli over 75). Alle prospettive di cura di questi pazienti è dedicato l’incontro «Pazienti oncologici anziani: cosa si fa e cosa si potrebbe fare per il futuro», che si svolge oggi alle 14.30 al Cro (Sala Congressi). «Il nostro Istituto - spiega Silvia Franceschi, Direttore Scientifico del Centro di Riferimento Oncologico -  è stato il primo in Italia ed in Europa, negli anni Ottanta, ad avviare protocolli di cura rivolti agli over 70 colpiti dal cancro. Al Cro, dal 2007, è attiva una clinica dell’anziano, un poliambulatorio a cui afferiscono tutti i pazienti oncologici di età superiore a 70 anni e che sono trattati con protocolli specifici per l’anziano da oncologi e geriatri insieme. Si trattava della prima esperienza di questo tipo in Italia. Oggi nella Regione sono attivi programmi specifici e sperimentali, anche in collaborazione con le Istituzioni locali»

ASSISTENZA - «Dobbiamo superare le barriere che ancora esistono per l’anziano, garantendo un’assistenza che si estenda al territorio, al di fuori del nostro Centro - dice Lucia Fratino del Dipartimento di Oncologia Clinica al Cro di Aviano - In questo modo può essere delineato un modello esportabile anche negli altri ospedali della Regione. Vogliamo creare un rapporto più strutturato con i famigliari, i medici di famiglia e con le strutture residenziali, una vera continuità di informazione ed offerte assistenziali fra ospedale e territorio, per poter dare il meglio sul medico ed umano ai pazienti oncologici anziani. Serve, cioè, un chiaro percorso diagnostico-terapeutico assistenziale dell’anziano colpito da tumore».

OVER 70 - «Ci troviamo di fronte spesso a pazienti complessi che, oltre alla patologia oncologica, presentano comorbidità e disabilità - afferma Silvio Monfardini, Direttore del Programma Oncologia Geriatrica all’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano -. Queste condizioni però non devono determinare l’automatica esclusione dall’accesso alle terapie innovative, che, anzi, potrebbero essere molto efficaci anche negli over 70. La definizione del programma di cura deve quindi considerare anche le condizioni sociali di queste persone, facilitandone anche l’accesso al Cro. La complessità del quadro clinico impone un maggiore coordinamento tra ospedale e territorio».